“Il Decreto non è stato ancora pubblicato, una valutazione compiuta non può ancora essere fatta. Stando a quanto annunciato, però, al massimo saranno sostegni-placebo”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente provinciale di Confesercenti Siena, valuta il quadro di nuovi aiuti delineato venerdì dal Presidente del Consiglio.
“Per piccole imprese e partite Iva il cambio di Governo non si traduce in un cambio di passo, almeno per ora – osserva – nel 2020 la pandemia ha disperso in Italia 300 miliardi di euro di fatturato, come accertato dall’Agenzia delle Entrate. Però se si sommano le risorse stanziate dal Decreto Sostegni a quelle distribuite precedentemente, si arriva appena 22 miliardi di euro. Ciò significa, ad esempio, che una microimpresa che fatturava 100mila euro nel 2019 e ne ha persi 80mila nel 2020 otterrà in tutto tra i 6 e i 7mila euro”. Secondo il Presidente di Confesercenti Siena, nel provvedimento ci sono fatti nuovi positivi, ma la coperta diventa ancora più corta: “è stato superato il criterio dei codici ateco, ma l’allargamento dei possibili beneficiari mette ancora di più a nudo la evidente scarsità di risorse”.
Per Confesercenti quello che si presenta a poco più di un anno dall’inizio della pandemia è un quadro che lascia senza fiato una vasta serie di imprese, dagli alberghi a chi vende moda: “abbiamo alle spalle mesi di chiusure, di spese vane per rendere sicuri locali che spesso sono dovuti rimanere chiusi, la tari da pagare pur non producendo rifiuti da smaltire e tanto altro ancora. Ricordiamoci anche che il commercio prima del Covid era già in grave sofferenza, e quello che ci è crollato addosso non ha fatto altro che ingigantire il problema. Le nuove misure sono l’ennesima delusione per una categoria allo stremo, tenendo anche conto della lentezza con cui gli aiuti arrivano. I prossimi non li vedremo prima di fine aprile e non c’è nulla relativo al primo trimestre del 2021, per il quale era attesa una ripresa che non è arrivata, e che invece ha aggravato ulteriormente la situazione delle imprese”.
Il quadro è oltremodo pesante per l’economia della provincia di Siena, in buona parte legata ad un turismo che anche quest’anno non potrà far leva sulla Pasqua e sui ponti di primavera, comunque ancora ben lontana dal far sperare in nuovi arrivi. “Siamo senza fiato, servirà quanto prima un’altra manovra per dare nuovi sostegni adeguati: le somme destinata al cashback, alla lotteria scontrini e alle misure di fatto inutili come il bonus vacanze possono essere impiegate meglio. E a Siena come a Firenze c’è bisogno di un calmiere sugli affitti commerciali: non è più tempo di canoni stellari”.