Anche l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e l’assessora alle politiche sociali e per l’integrazione sociosanitaria Serena Spinelli aderiscono alla petizione pubblicata su Change.Org.
La Regione, in una nota, ha parlato di “un grido d’allarme sottoscritto in poco più di due settimane da oltre 110 mila persone, sulle prospettive del sistema sanitario e sul rischio del superamento del modello universalistico a favore di una sanità sempre più selettiva che aumenterà le disuguaglianze nel paese e consentirà di curarsi solo a chi potrà”.
“E’ necessario portare il finanziamento del fondo sanitario nazionale ai livelli almeno della media europea. Servono più risorse per dare risposte alle importanti trasformazioni demografiche in atto e ad una società sempre più anziana ed esposta a patologie croniche. A questo si aggiunge la dinamica inflattiva e l’aumento dei costi dell’energia, che sottraggono risorse al sistema sanitario e aggravano ulteriormente la situazione finanziaria delle regioni”, così è intervenuto Bezzini.
La Regione è stata accusata dal reggente della Cisl-Fp Toscana, Mauro Giuliattini che ha commentato il pacchetto di delibere approvato nei giorni scorsi.
“E’ apprezzabile che la giunta regionale voglia affrontare il problema delle liste di attesa, con un pacchetto di delibere specifiche, ma è grave che per perseguire questo obiettivo, di fatto consegni grossa parte della sanità pubblica nelle mani della sanità privata; e che lo faccia prendendo decisioni che impattano sui professionisti della sanità senza coinvolgere le organizzazioni sindacali, a dispetto di quanto concordato a novembre 2022 e del tavolo di confronto aperto sulle reinternalizzazioni. E’ una deriva, quella verso la privatizzazione della sanità toscana, che la Cisl Funzione Pubblica denuncia da tempo e contro la quale è pronta, se la Regione non accetterà un vero confronto, a manifestare pubblicamente il disagio dei lavoratori”, questo il senso della lettera scritta da Giuliattini