Siena è quarantesima in Italia su 105 province in Italia per difficoltà di reperimento di manodopera.
Questo emerge dalla classifica, relativa all’anno 2022, stilata dall’ufficio studio Cgia su dati Excelsior Unioncamere Anpal. In particolare il tasso di incidenza di difficoltà di reperimento è del 43,5% per cento e le entrate previste sul fronte occupazionale ammontano a 22650.
La media nazionale è del 40,5%. E in Italia ai primi posti ci sono le città di Bolzano (52,5 per cento di incidenza di difficoltà di reperimento), Pordenone (52%), Gorizia (48,8%), Pavia (48,3%), Trento (47,9%).Nella parte bassa del ranking figurano Vibo Valentia (31,7%), Trapani (31,8%), Foggia (31,9%), Salerno (32%) e Lecce (32,1%).
In Toscana in particolare non si trovano camerieri, il tasso di incidenza è al 43,5% e soprattutto cuochi (51,9%).
“Per contrastare il disallineamento tra scuola e lavoro – le parole del segretario della Cgia Renato Mason – dobbiamo investire
sull’orientamento, spiegando agli insegnati, alle famiglie e ai ragazzi che nella vita professionale ci si può affermare anche come lavoratori autonomi. Più in generale, comunque, bisogna ridare dignità al lavoro manuale, pagarlo di più e ricordare a tutti che gli istituti professionali e quelli tecnici non sono scuole di serie B, ma realtà che sono in grado di formare gli operai e i tecnici del futuro, molti dei quali lavoreranno in camice bianco e in dotazione avranno strumentazioni tecnologiche dal valore economico di migliaia e migliaia di euro”.