Una raffica di dimissioni ha decapitato il Siena Jazz che stasera si troverebbe senza i suoi vertici.
E dopo l’addio del presidente Vito di Cioccio inviato ieri anche il direttore amministrativo Mauro Cianti e il direttore artistico Antonio Artese oggi avrebbero deciso di adottare la stessa linea.
La scelta, maturata dai tre, arriva alla vigilia di un cda che avrebbe dovuto discutere il futuro dell’Accademia, in particolare le strategie da adottare per continuare a ripianare il debito. Probabile che all’ordine del giorno del consiglio di domani ci sia invece la ratifica delle tre dimissioni.
La notizia conclude inoltre una settimana che Siena Jazz era partita sotto i più rosei auspici, con la semestrale record e l’indebitamento che in sei mesi era sceso di più di 335mila euro passando da poco meno di un milione e 250mila euro a 914mila euro.
L’utile è invece passato a 42mila a 219mila euro e per il cda si trattava di “un risultato ottimo, veramente lusinghiero, considerando anche il breve tempo in cui è stato conseguito. Segno che la strada intrapresa per il risanamento completo ed il rilancio dell’Accademia dettata dalla governance e capitanata dal direttore amministrativo Mauro Cianti, è quella giusta”
Successivamente il consiglio comunale di venerdì aveva delineato l’obiettivo principale per l’Accademia: “Deve essere chiaro che l’eventuale trasformazione della Associazione in Fondazione, essenziale per la sopravvivenza, è possibile solo una volta che sia stato conseguito l’azzeramento del debito”, aveva detto l’assessore alle partecipate Enrico Tucci.
Chiaro è che, con una struttura decapitata, l’obiettivo sarà trovare una nuova guida all’Istituzione.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi