Diplomazia culturale, Siena prima città italiana con un Osservatorio. Con la Cina pronto un filo diretto economico

Sviluppare alleanze con gli istituti italiani culturali, le associazioni, le università ma anche con reti di imprenditori e camere di commercio di tutti continenti per portare Siena nel mondo e farne accrescere sempre di più la fama ed il prestigio.

Sulle basi del progetto sta lavorando da qualche anno l’avvocato Alberto Botarelli, senese ma panamense di adozione che nel periodo del covid aveva lanciato alcune idee all’allora rettore dell’università Francesco Frati e ne era nata una collaborazione, seppure embrionale, con grandi aspettative. La prima sta prendendo corpo proprio in questi giorni, perché è proprio con questo obiettivo che nasce il nuovo Osservatorio internazionale di diplomazia culturale cittadino. Il battesimo è stato a Palazzo Patrizi ad un evento che ha visto partecipare autorità e istituzioni del territorio, forze dell’ordine ad anche contrade e che ha confermato il sostegno del Comune all’operazione.

Siena è la prima città in Italia ad avere una associazione specificamente dedicata “il cui esito dipenderà – si spiega – anche dal fattivo impegno di tutte le istituzioni, culturali e non, che rappresentano la nostra città”.

Non solo: l’Osservatorio vuole essere un “catalizzatore di progetti che le eccellenze senesi vorranno proporre al fine di far conoscere a livello internazionale la città di Siena nel mondo dell’arte, della cultura e dell’enogastronomia che rappresentano dei veri fiori all’occhiello del nostro territorio e che tutto il mondo ci invidia, ma che a volte non sono evidenziate come dovuto”.

Per questo si vuole già dare corpo ad un filo diretto con la Cina, “dove il nostro ambasciatore Massimo Ambrosetti, grande “amico” di Siena, si è reso disponibile da subito per creare nuovi rapporti ed eventualmente sviluppare quelli già esistenti. Il continente latinoamericano e in particolare l’Argentina con cui già l’osservatorio mantiene rapporti attraverso il corpo diplomatico; l’America del nord, inizialmente con il Canada e, successivamente, con le più importanti istituzioni italiane negli Stati Uniti”.

A parlare è Alberto Botarelli che è presidente onorario dell’Osservatorio e che si occuperà delle relazioni internazionali.  Proprio lui è quello che delinea i primi compiti da svolgere: “Creare collaborazioni con le più importanti realtà culturali globali e anche con con organismi sovranazionali come il Parlamento latinoamericano e scientifici come lo Smithsonian institute, con i quali – ricorda – già alcuni consiglieri intrattengono relazioni”.

Poi c’è il fronte delle interlocuzioni con gli imprenditori e le camere di commercio del mondo, “al fine di affiancare all’opera di diplomazia culturale anche una conseguente azione di diplomazia economica in favore di aziende ed istituzioni del nostro territorio”, viene spiegato da Botarelli.

I consiglieri della nuova struttura a metà mese avranno un incontro con il sottosegretario al Ministero degli Esteri Giorgio Silli

“Abbiamo ricevuto la disponibilità piena alla futura collaborazione delle più importanti realtà locali, in primis ateneo e  comune”, ha osservato il presidente della associazione Monica Barbafiera. “I nostri membri hanno tutti grandi competenze culturali e professionali che sono messe a disposizione di Siena. E a loro verranno affiancati diplomatici di carriera, italiani e di altre nazioni che amano la nostra realtà e ne riconoscono il grande valore storico-culturale. Saranno proprio queste persone ad aiutarci ad accreditarci nelle altre nazioni: tra di loro c’è l’ambasciatore Gianni Bardini, senese, che ha accettato di essere il primo consigliere diplomatico dell’Osservatorio”, ha aggiunto.

In gioco c’è il futuro di Siena e l’aspetto della diplomazia culturale sarà determinante. Tant’è che i paesi anglosassoni si sono mossi da decenni su questo aspetto. Nello scorso mese Firenze ha ospitato tra l’altro gli Stati generali italiani della diplomazia culturale ma intanto è a Siena che si forma il primo Osservatorio internazionale, culturale, analogo solo a quello che esiste negli Stati Uniti da fine anni Novanta.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi