
Le classi del Piccolomini – Liceo Classico e del Liceo delle Scienze Umane – tornano nell’agone della dialettica e partecipano alla nuova edizione di “Dire e contraddire”, la competizione organizzata dal Consiglio nazionale forense. A livello locale l’iniziativa vede il contributo dell’Ordine degli avvocati di Siena, che spera di vedere confermati o migliorati gli ottimi piazzamenti, secondo e terzo posto a livello nazionale, delle precedenti edizioni.
“L’aspetto più accattivante è l’entusiasmo degli studenti. Già dall’inizio si nota quanto siano coinvolti e desiderosi di mettersi in gioco. Ogni anno arrivano nuovi partecipanti, ma l’impegno e la passione restano sempre altissimi – dice l’avvocato e membro dell’ordine senese Sandro Sicilia – Siena, tra l’altro, ha sempre ottenuto ottimi risultati: due anni fa siamo arrivati secondi a livello nazionale, mentre l’anno scorso ci siamo classificati terzi, perdendo la semifinale proprio contro la squadra che poi ha vinto il campionato. Questo dimostra non solo l’interesse dei ragazzi, ma anche la qualità del lavoro che svolgono. Ciò che li motiva di più è la consapevolezza dell’importanza di ciò che dicono – prosegui-: devono studiare, prepararsi e imparare a sostenere le loro tesi con convinzione e metodo. E questo è un valore che porteranno con sé anche nel loro futuro”.
Il tema della competizione quest’anno è dettato dalla seguente frase dell’avvocato, giurista e artefice della Costituzione Piero Calamandrei: “Se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale”.
“È una gara tra squadre rappresentative degli ordini, formate da studenti delle scuole cittadine – continua-. I ragazzi imparano a esprimere e difendere le loro opinioni. Ogni squadra deve argomentare a favore della verità di una frase assegnata, mentre la squadra avversaria deve dimostrarne la falsità con argomentazioni scientifiche e logiche”.
“Gli studenti – prosegue- sono la linfa vitale di tutto il progetto. Al momento partecipano in ventidue. Tuttavia, per la competizione dovremo formare due squadre da cinque componenti ciascuna, selezionandoli in base alle loro attitudini. Detto questo, tutti partecipano attivamente al progetto”.