“La situazione a Siena è quella che condividiamo nel resto del Paese: la nostra comunità è esposta e non ci sentiamo al sicuro. Ci sentiamo in pericolo anche quando attraversiamo le strade. Il clima è cambiato e l’escalation è giustificata anche dall’alto. Noi comunque di fronte a tutto questo rispondiamo con l’operato delle nostre associazioni e con i nostri presidi”. Così Natascia Maesi, giornalista senese e presidente di Arcigay parlando dell’approvazione dell’emendamento da parte dei Verdi al Parlamento europeo. L’atto esprime “preoccupazione per la situazione dei diritti Lgbt in Italia” ed è passato con 282 voti a favore, 235 contrari e 10 astenuti. L’emendamento inoltre era allegato alla risoluzione sulla depenalizzazione universale dell’omosessualità che è stata approvata con 416 voti a favore, 62 contrari 36 astenuti. “L’atto europeo: conferma una cosa che è sotto gli occhi di tutti. La nostra comunità è sotto attacco, non solo in Europa dove ci sono Paesi che criminalizzano l’omosessualità e il transgenderismo”, ha proseguito Maesi. Nel testo il Parlamento europeo, dicevamo, ha espresso “preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, antigender e anti-Lgbtiq a livello globale, alimentati da alcuni leader politici e religiosi in tutto il mondo, anche nell’Ue; ritiene che tali movimenti ostacolino notevolmente gli sforzi volti a conseguire la depenalizzazione universale dell’omosessualità e dell’identità transgender, in quanto legittimano la retorica secondo cui le persone Lgbtiq sono un’ideologia anziché esseri umani; condanna fermamente la diffusione di tale retorica da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia”.