Sembra impossibile dover leggere tanta ignoranza nei confronti di un disabile, eppure riceviamo la lettera di un nostro lettore che segnala un fatto che lascia senza parole.
Un episodio avvenuto ieri pomeriggio ad Arbia, la frazione nel comune di Asciano e a due passi da Siena.
Tutto si svolge in via Marche, dove Maurizio Coluccio, l’uomo che ci scrive abita più o meno da tre anni. In sintesi il nostro lettore, gravemente disabile, ha parcheggiato la propria auto con permesso apposito in un posto all’ombra invece che nel parcheggio riservato, che si trovava al sole.
“Come spesso accade per questioni di salute e anche a causa del troppo calore che si crea in auto, invece di lasciare la mia auto nel posto assegnato come disabile, l’ho lasciata sul lato opposto della strada in quanto degli alberi presenti creano delle zone di ombra. Tutto ciò solo perché, assumendo farmaci salvavita, gli stessi portano la pressione arteriosa stabilmente a livelli bassi, 100/60, e altrettanto il battito cardiaco sui 50 battiti al minuto, che di per sé, sono condizioni di criticità, ma necessarie per far si di non avere ulteriori infarti e problemi al cuore.
Purtroppo tutto ciò è dettato dalla patologia di cui lo scrivente è affetto, una malattia autoimmune cosi rara e incurabile, da essere solo uno dei sette casi al mondo, riconosciuto, con una disabilità riconosciuta al 100% con nessuna possibilità di poter più effettuare un lavoro e di essere titolare della legge 104 art 3/3 (Maurizio Coluccio soffre di sindrome di Cogan).
Così – spiega Coluccio – ho lasciato l’auto in una zona all’ombra, non riservata a nessuno, in quanto più volte è capitato di mettersi in auto lasciata al sole e di essere stato colto da malore per il forte calore in essa, perdendo in alcuni casi i sensi. Per tutto il periodo estivo, nessuno mi ha mai fatto presente che ciò causasse disagio, anche perché l’auto, come altri fanno, viene lasciata senza che precluda il passaggio a nessuno e non ingombri la carreggiata.
Purtroppo, ieri verso le 15,00, per necessità, uscivo per mettermi in auto, che preventivamente, sapendo l’orario, avevo lasciato all’ombra onde appunto evitare malori.
Con rammarico vi racconto di aver trovato il biglietto (nella foto, sotto), del tutto anonimo. Magari i vostri lettori saranno più sensibili di fronte ai problemi di un disabile che questa persona in modo ‘ironico’ definisce handicappato.
Purtroppo chi è disabile come me, che oltremodo ha difficoltà anche a deambulare, non sempre ha la possibilità di avere il posto riservato anche all’ombra onde evitare complicazioni.
Lo stesso è ovvio , mi fa presupporre che porta rancore verso lo scrivente, visto che fin’ora a ricevere tale comunicazione anonima, sia stato solo io, vista la presenza molte altre volte, di altre autovetture parcheggiate nel medesimo posto.
Da parte mia non avrei nessuna difficoltà, se non avessi questi grandi e gravi problemi di salute, di parcheggiare l’auto altrove e mi dispiace se l’utente in questione, per sua ignoranza, ne abbia fatto una questione di stato tanto da dover ricorrere ad un biglietto lasciato anonimamente sul parabrezza della mia autovettura.