Siena

Discoteche ed assembramenti, Degortes: “Le norme esistono ma sono difficilmente eseguibili”

Le norme esistenti sono difficilmente eseguibili”, lo dice con chiarezza Antonio Degortes imprenditore senese e proprietario della “Capannina”, storica discoteca di Castiglione della Pescaia. Ad oggi, dopo che il Tartana ha deciso di sospendere la programmazione, il suo locale è l’unico ad essere rimasto aperto nella zona della costa maremmana ma lui non si arrende e lancia comunque un appello agli altri gestori “facciano ripartire le loro strutture, sennò si potrebbero rischiare anche problemi di ordine pubblico”.

Intanto, dopo le polemiche nate in seguito alla diffusione delle foto di tanti giovani che si sono raggruppati davanti al Tartana, La Capannina sta preparando un’ulteriore stretta sui controlli:”per il weekend raddoppieremo il personale di sicurezza e creeremo posti di blocco già a qualche chilometro dalla discoteca- spiega Degortes-. Per entrare è obbligatoria la prenotazione online, chi non ce l’ha non entra e quindi il numero e chiusa. Ci rifacciamo alla responsabilità dei giovani anche se le immagini del Tartana ci dicono che questa è poca”.

E sempre sulla discoteca di Scarlino Degortes dice la sua:” il Tartana è stato chiuso per assembramenti fuori dalla discoteca, il gestore cosa deve fare – si chiede ? Obbligare i ragazzi ad andare a casa? Gli assembramenti ci sono e ci saranno, ma se si parla di assembramenti e mancanza di mascherine dobbiamo anche chiudere il corso di Follonica , quello di Castiglione e Piazza del Campo per l’aperitivo del sabato sera. Poi se dobbiamo per forza dare la colpa alle discoteche perché le identifichiamo come luogo di trasgressione pura…”

Ad esprimere preoccupazione è anche Susanna Lorenzini, assessore di Castiglione della Pescaia: “Come Comune cerchiamo di fare rispettare tutte le norme per quanto sia possibile – afferma-. Cerchiamo di sensibilizzare sull’importanza di certe leggi e certi protocolli”. Il problema, per Lorenzini, è che “ la situazione spesso sfugge di controllo ma la chiusura dei locali è comunque eccessiva perchè così si riversa tante persone in paesi e si creano altre situazioni di criticità”.

 

Marco Crimi

 

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