Pronti sul piatto 500 milioni di euro in aiuto alle filiere, settori molto colpiti dal coronavirus e che adesso hanno un grande bisogno di liquidità per riuscire a ripartire. Diversi soldi in aiuto all’economia dell’agricoltura che potrà dare una grande spinta: una spinta che dovrà servire all’Italia per riallinearsi e continuare a perseguire la strada già fortemente voluta dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ovvero quella del Green new Deal.
“I 500 milioni stanziati inizialmente dal fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi – sono stati finalizzati in una serie di misure per aiutare il comparto. Dal 1 gennaio al 30 giugno 2020 agriturismi, floricolo, cerealicolo, vitivinicolo, zootecnico, pesca e acquacoltura, sono esonerati dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Per il 2020, è istituito un fondo di 90 milioni di euro a favore della zootecnia e la concessione di un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 100 mila euro e dell’80 per cento delle spese ammissibili, per lo sviluppo di processi produttivi innovativa”.
Si parla anche di 20 milioni di risorse di indennità per pescatori autonomi. Le imprese della pesca e dell’acquacoltura potranno usufruire di 20 milioni per l’anno 2020, in più sarà disponibile un’indennità di 950 euro per il mese di maggio 2020. Oltre 200 milioni, per la precisione 250 andranno a rafforzare il Fondo indigenti, che consentirà il ritiro di materie prime agricole da destinare alla distribuzione di derrate alimentari.
“Per le imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine e a indicazione geografica – prosegue Cenni – sono previsti 100 milioni euro. È poi stato disposto l’aumento dal 50% al 70% della percentuale di anticipo dei contributi PAC che può essere richiesta con la procedura ordinaria, ferma restando la possibilità di richiedere, in alternativa, l’anticipo, in pari percentuale, per il 2020 con la procedura semplificata introdotta dal cosiddetto Cura Italia”.
L’obiettivo principale è quello di far ripartire l’agricoltura, settore importantissimo che costituisce una grande fetta del mercato italiano e del suo Pil. Altro obiettivo è quello di ritornare sulla strada della biodiversità ed il cosiddetto Farm to Fork, 2 punti programmatici del Green Deal.
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