Come da promessa questa mattina i docenti precari di tutta Italia si sono trovati a Roma davanti a Montecitorio per far sentire la loro voce, per portare da tutte le regioni il loro grido, la loro rabbia. Mancano poco meno di due settimana alla riapertura delle scuole ed ancora ci sono 200mila cattedre da riempire, ovvero quelle di tutti gli insegnanti precari. Ecco che allora i docenti si sono riuniti, per far sentire e vedere quanti di loro ancora vivono nell’incertezza più totale.
“Noi valiamo molto più di quanto lo Stato ci valuta – grida Giacomo Vigni, rappresentante dei docenti precari senesi, anche loro presenti a Montecitorio -. Il Governo ci ha chiesto di formarci e noi ci siamo formati, ci ha chiesto di lavorare e abbiamo lavorato. Adesso basta. Passiamo le nostre vite nell’incertezza, senza sapere come e dove insegneremo l’anno successivo. Noi lavoriamo e abbiamo sempre lavorato con grande dedizione, formiamo i ragazzi, li prepariamo ad affrontare il futuro. Li formiamo per lavorare, per continuare gli studi, noi siamo qualificati e lo abbiamo dimostrato, noi siamo in grado di svolgere il nostro ruolo all’interno della scuola”.
Niccolò Bacarelli