Domenica 14 marzo alle ore 18 nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Siena durante la messa serale verrà ricordata l’offerta delle chiavi della città alla Madonna del Voto, “Advocata Senensium”, avvocata dei senesi, in un momento difficile dovuto alla terza ondata della pandemia da Covid.
Ad un anno di distanza, era il 15 marzo 2020, si ripeterà un momento dall’alto valore simbolico per tutta la comunità senese.
Alla messa, presieduta dal cardinale arcivescovo di Siena-Colle Val D’Elsa-Montalcino, Augusto Paolo Lojudice , saranno presenti il sindaco di Siena, Luigi De Mossi e le autorità civili della città.
Nella storia di Siena la cerimonia dell’offerta delle chiavi della città si era tenuta in altre quattro occasioni: nel 1260 per la battaglia di Montaperti quando i senesi sconfissero le truppe fiorentine, nel 1478 per la Peste Nera, nel 1526 in occasione dell’assedio di Siena da parte delle truppe spagnole e nel 1944 quando si fermarono i bombardamenti alleati su Siena.
“Dall’anno scorso – spiega il cardinale Lojudice – le chiavi della città sono custodite nella cattedrale di Siena come segno di devozione e di affidamento alla Madonna, ma anche come simbolo dell’unità della città in un momento difficile e di grande sofferenza dovuto alla pandemia che proprio in queste settimane è tornata a fare sentire forte la presenza di un virus silenzioso, quanto letale. La celebrazione di domenica sarà anche l’occasione per affidare alla Madonna quanti sono in prima linea nella battaglia contro il Covid, in primis il personale sanitario, ma penso anche alle forze dell’ordine e alle tante realtà ecclesiali e della società civile impegnate a sostenere i cittadini, soprattutto i più fragili. A Lei affideremo anche quanti a causa della pandemia hanno perso il lavoro o stanno vivendo momenti difficili, sia dal punto di vista economico che sociale, per il protrarsi di provvedimenti necessari per contenere la diffusione del virus”.
“E’ importante ricordare e rendere omaggio a questa data, affidare la chiave della nostra città alla Madonna è stato anche simbolo di unità della popolazione in questo momento così drammatico. A lei abbiamo affidato la protezione del nostro territorio – spiega il sindaco Luigi De Mossi – ma anche di tutta la popolazione. Di chi si è ammalato, di chi ha perso un familiare, amici, per colpa del virus, a chi sta avendo gravi difficoltà economiche che inevitabilmente questa pandemia ha portato”.