Sono giorni di riflessione per don Doriano Carraro e per l’intera comunità di Castellina Scalo, trovatisi immersi in una vicenda terribile ed inqualificabile. Il 38enne brasiliano che negli ultimi mesi ha prestato servizio in parrocchia come maestro di musica rimane nel carcere di Santo Spirito, dopo il provvedimento preso lunedì dal gip. Un secondo provvedimento, quello adottato in questo caso dall’arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani, ha allontanato don Doriano dalla parrocchia di Castellina Scalo, nella quale il prelato ha prestato servizio per oltre dieci anni.
Ma dalla curia fanno sapere che il provvedimento è solamente temporaneo e che quindi don Doriano potrà tornare, ancora non si sa quando, nella sua parrocchia. La decisione dell’arcivescovo non sarebbe quindi da interpretare come un provvedimento disciplinare o punitivo nei confronti del parroco, ma come la possibilità di offrirgli alcuni giorni per riflettere su quanto è avvenuto. La stima e l’apprezzamento nei confronti di don Doriano resterebbero quindi intatti negli ambienti della curia senese, come nei parrocchiani di Castellina Scalo. Questo elemento è emerso anche nei primi colloqui che Buoncristiani ha effettuato proprio con gli abitanti della località nel Comune di Monteriggioni.
Errori Resta il fatto che qualche errore il parroco l’ha commesso. Ci sono alcune domande che tengono banco in questa vicenda e che vanno oltre alla vicenda giudiziaria che riguarda il 38enne brasiliano: perché a questo uomo, che già aveva avuto un precedente per violenza sessuale nei confronti di bambini, era stato consentito di lavorare nel Grest? Don Doriano ha più volte detto, a sua scusante, di non essere a conoscenza di questo episodio nel passato del suo collaboratore. Ma si tratta comunque di un peccato di leggerezza commesso dal prelato che addirittura aveva preso in casa come suo ospite questo 38enne brasiliano. Anche questo fatto ha turbato i parrocchiani di Castellina. La magistratura infatti aveva assegnato l’uomo alla casa del pellegrino nel castello di Monteriggioni e lì il 38enne brasiliano avrebbe dovuto rimanere e soggiornare.
Il sindaco “Si tratta di una persona veramente generosa – ci ha detto ieri il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini -. Don Doriano è sempre stato votato all’accoglienza al punto da creare malumori in parte della popolazione. Lui si è impegnato per il Kosovo, ultimamente anche per i profughi del Mali, seguendo sempre un interesse alto. Facendo questo, è stato però a volte giudicato un po’ distante da parte della popolazione di Castellina Scalo rispetto a quelli che erano i problemi locali. Per la nostra comunità – ha proseguito il primo cittadino – don Doriano è stato molto importante anche per la promozione e valorizzazione della via Francigena: si pensi che la sua struttura di accoglienza ha ospitato oltre 700 persone in un anno. Adesso mi auguro che lui chiarisca questo episodio e che si possa così ricostruire il rapporto di fiducia che esiste con gli abitanti di Castellina Scalo. Devo però dire che serve una maggiore cura ed attenzione quando si affidano dei bambini che sono un bene inestimabile e per guardare i quali servono non due ma tre occhi”.
Gennaro Groppa