“Credo che ci sia bisogno di ulteriori elementi prima di far passare la morte di una donna come femminicidio sicuro. Quelli che abbiamo al momento sono provvisori”. Così Alessandro Betti, legale di Fernando Porras Baloy risponde alla nota di Non una di meno Siena in cui le iscritte si erano dette “indignate” perché, in merito alla morte di Yuleisi Ana Manyoma Casanova, “ancora una volta si tenta di occultare l’ennesimo femminicidio spacciandolo per un incidente”. Per Betti il caso della morte della trentatreenne colombiana “non ha ancora quelle denotazioni di situazioni ambientali che permettono effettivamente di parlare di femminicidio. Nemmeno la procura lo ha fatto nell’incolpazione provvisoria”. Sulla stessa posizione anche Vincenzo Di Benedetto, legale della famiglia della ragazza: “Bisogna prima accertare la reale dinamica dei fatti” ma “mi sembrano valutazione ed ipotesi premature”. L’autorità giudiziaria, ha proseguito, “si è mossa in modo celere per approfondire questo aspetto” e “ciò che che è emerso è che, al momento dei fatti, erano presenti solo la vittima e l’indagato quindi l’aspetto è delicato e necessita di ulteriori approfondimenti”.