“La situazione del momento ci chiama alla responsabilità e alla massima attenzione. Capisco bene quanto può essere complicato fare differenze, ma la situazione dei piccoli centri forse può essere pensata in modo diverso. Dobbiamo avere una visione lucida, cercando di far vivere servizi che rappresentano un presidio di socialità, in alcuni casi per soggetti fragili e che, nelle piccole realtà come noi, non hanno frequentazioni importanti, ma hanno dimensioni tali da rendere possibile il distanziamento. Una lucidità sui piccoli centri che va estesa a scuole, bar, ristoranti, attività economiche”.
Parte da qui il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini, per parlare delle conseguenze del Dpcm 24 ottobre, la cui circolare interpretativa chiude i circoli come lo sono Acli e Arci, oltre che bar e ristoranti, ma anche di quanto può accadere nei prossimi giorni.
“I circoli ricreativi sono presidi sociali. Costituiscono il tessuto associativo, hanno al proprio interno una preziosa rete di volontariato – fa notare – Da noi ci sono sia Arci e Acli, un unicum sul territorio. Sono strutture che si autofinanziano, attivano una serie di servizi preziosi e hanno svolto un ruolo essenziale nel lockdwon. Strutture tanto più preziose, ripeto, per i centri piccoli perché danno vita a queste realtà.”.
Altro tema, il blocco della ristorazione dopo le 18, con l’appello alla riapertura lanciato da Uncem, l’associazione nazionale comuni e comunità montane. “Come per i circoli – è la riflessione di Guarguaglini – queste attività rappresentano nei piccoli centri in moltissimi casi un presidio sociale e l’unico presidio economico. Non possiamo permettere che nei piccoli centri chiudano bar o negozi che, tra l’altro, spesso rappresentano anche delle eccellenze di qualità nel panorama della ristorazione, pur collocati in piccoli centri”.
L’amministrazione di Radicondoli si è mossa non da ora. “Non è un caso che da fine dicembre 2019 ad ora – fa notare Guargualini – abbiamo già investito 600mila euro per imprese e cittadini, per sostenere la residenza con contributi per l’acquisto prima casa e la pendolarità. E non ci fermiamo qui. Stiamo lavorando a nuove azioni dedicate alle imprese, alle persone e alla residenza, in particolare per l’affitto. Anche questo è Wivoaradicondoli”.
“Confido che la sensibilità del nuovo presidente della Regione Eugenio Giani possa farsi carico di questo problema e dare un indirizzo diverso alle norma declinandola in modo più efficace e consono alle piccole realtà della Toscana diffusa – è l’auspicio del sindaco Guarguaglini – Spero ci sia lo spazio per una modulazione delle attività anche sociali che tenga conto delle esigenze reali dei nostri territori”.
Attenzione alta anche sui servizi educativi. “Si leggono tante notizie in questi momenti anche sulla scuola – fa notare Guarguaglini – Anche qui dobbiamo avere la forza di discernere. Nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Radicondoli, ad esempio, il distanziamento è oggettivo con una media di 6,7 ragazzi nel totale di 9 classi considerando anche la materna. Una scuola che il Comune sostiene con 70mila euro all’anno e che ha un servizio bus che assicura il distanziamento per tutti i bambini che lo prendono. Il 60% va a piedi e il trasporto degli insegnanti è autonomo. Nei piccoli centri, questa è la realtà”.
“Tessuto economico, associativo e sociale, educazione – aggiunge Guarguaglini – i piccoli centri come noi hanno delle specificità. E’ opportuno un coordinamento per tutelare questa Toscana diffusa che unisce piccoli centri con grande vitalità e resilienza, come lo siamo noi”.
“Il Covid ci ha insegnato e ci sta insegnando ogni giorno che la distribuzione delle persone e dei servizi sul territorio deve essere cambiata. In Toscana in modo particolare. Dobbiamo riposizionare il tessuto sociale su quella “Toscana minore” che ha enormi risorse da offrire, così come il presidente Giani ha dimostrato di voler fare con il suo programma amministrativo”.
“Oltre a lavorare intensamente sui problemi stringenti di oggi, dobbiamo avere la forza ed il coraggio di continuare a lavorare per costruire il domani – conclude il sindaco – Proprio per questo motivo, in questo specifico memento storico, non ci possiamo permettere di perdere quel tessuto sociale ed economico che abbiamo saputo conservare nei piccoli centri e che rappresenta le fondamenta del rilancio post-Covid di una “Toscana diffusa”, attiva, efficiente e storicamente salda nei suoi fondamentali”.
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