“Curiamo la socialità”, è l’appello lanciato alle istituzioni dall’Arci provinciale di Siena che ha organizzato presidi nella giornata di oggi, venerdì 30 ottobre, in diverse zone della provincia. I 95 circoli dell’associazione sono chiusi nei giorni scorsi a seguito dell’ultimo DPCM per contenere la diffusione del Covid-19.
“Accettiamo con responsabilità la sospensione delle attività culturali, sociali e ricreative, ma chiediamo che venga consentito ai nostri circoli di poter continuare a svolgere la loro funzione essenziale, soprattutto in un periodo di crisi sociale come quella che stiamo vivendo”, si legge nell’ appello .”Chiediamo che siano consentite almeno le attività previste dallo stesso DPCM per gli esercizi commerciali, quali somministrazione di cibi e bevande ai propri soci, che per i circoli rappresentano l’unica forma di autofinanziamento. I circoli, fin dalla prima riapertura dopo il lockdown, hanno adottato con rigorosità i protocolli anticontagio previsti dalle linee guida nazionali, mettendo al primo posto la tutela della salute pubblica. Adesso riteniamo che le interpretazioni contenute nella circolare del Ministero dell’Interno siano profondamente e incomprensibilmente ingiuste nei confronti della nostra associazione e chiediamo a gran voce una loro revisione”.
“La socialità non è solo un passatempo”, dice Rita Toccaceli Blasi, presidente del Circolo Arci di Sarteano, rilanciando l’appello insieme ad altri presidenti di circoli Arci attivi in provincia di Siena. “Siamo consapevoli della situazione di emergenza in cui ancora ci troviamo in tutta Italia – afferma anche Martina Anselmi, del Circolo Arci di Vescovado di Murlo – e non chiediamo di essere privilegiati rispetto ad altri, ma solo di poter continuare a far parte della quotidianità dei nostri soci.
A Vescovado di Murlo, il Circolo Arci è parte viva e vitale del paese e chiuderlo significa perdere un pezzo della quotidianità per molte persone. Stavamo rialzando la testa adesso. Con fatica, impegno e grande senso di responsabilità, riuscivamo a essere ancora il luogo in cui vecchie e nuove generazioni trovavano il loro luogo di riferimento.
Questo è quello che vogliamo continuare a fare per la nostra comunità”. A lei si unisce Andrea Franci, Circolo Arci Ruffolo, Siena, che dice “l’emergenza sanitaria è ancora preoccupante e da tenere sotto controllo, ma è eccessivo e ingiusto chiudere la somministrazione nei circoli Arci, già attenti a sanificazione e sicurezza, lasciando aperte altre strutture a fini commerciali”.