“Consentire ai circoli ricreativi e culturali di poter riprendere una minima attività di bar, ristoro e asporto”. E’la richiesta dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli in relazione alla interpretazione del Dpcm del 24 ottobre che, di fatto, ha causato la chiusura totale di tutti i circoli.
Come rendo noto la Regione in Toscana, dove queste attività sono molto radicate e diffuse territorialmente, questa situazione riguarda, secondo una stima 2mila realtà.
“Stiamo lavorando alacremente – sottolinea – affinché nelle pieghe dei doverosi provvedimenti nell’ambito dell’emergenza Covid non si produca una discriminazione a danno dei circoli ricreativi e culturali della Toscana, che costituiscono un presidio sociale irrinunciabile e che hanno dimostrato anche negli scorsi mesi una grande capacità di mobilitazione responsabile e solidale”.
Secondo l’assessora l’interpretazione data al Dpcm del 24 ottobre è eccessivamente restrittiva per i circoli: “Sin da una prima lettura non vi erano dubbi che le attività ricreative e culturali sarebbero state sospese, ma ritenevamo che le attività di bar, ristoro e asporto svolte all’interno di queste strutture potessero restare aperte nei limiti di sicurezza imposti agli esercizi pubblici. L’interpretazione data ha invece escluso questa possibilità”.
Per modificare questa situazione, Serena Spinelli garantisce il massimo impegno della Regione in tutte le sedi: “Chiediamo alle autorità competenti di voler riesaminare l’interpretazione restrittiva fornita e consentire la somministrazione per i circoli come attività funzionale, in questa fase emergenziale, alla loro stessa sopravvivenza come presidi sociali”.