Dalla mattina di oggi, 2 dicembre 2020, il Comune di Siena ha iniziato la distribuzione delle mascherine fatte pervenire dalla Regione Toscana. Ogni cittadino ha diritto a 5 mascherine chirurgiche, e ad altrettante per ogni componente della famiglia che abbia compiuto i 6 anni di età.
Molti i senesi arrivati per la consegna delle mascherine, un presidio che ormai sta diventando sempre più importante, tanto da generare lunghe file, “me l’aspettavo – commenta Giovanni Cappelletti -, considerando l’importanza della mascherina. In più il fatto che a distribuirle sia il Comune può essere un fattore rassicurante per i cittadini”. Anche Valdemaro si dice soddisfatto: “ci sono tante persone che non possono permettersi di comprare le mascherine, è una cosa fatta davvero bene”. Poi continua: “io ho 79 anni, e non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione simile”.
Capitolo Dpcm Natale, fra i cittadini intervistati serpeggia una generale soddisfazione per le misure prese, anche se non mancano pareri contrastanti: “All’altro mondo non ci sono conti correnti e nemmeno soldi guadagnati, né tantomeno esiste un sistema per fare i bonifici con l’aldilà; io sono assolutamente favorevole a misure ancora più stringenti” ironizza amaramente Alessandro. Concorde la signora Maria che ribadisce che “in queste situazioni è necessaria un po’ di rigidità”. “Sono d’accordo per evitare le situazioni come quelle estive”, spiega Giovanni Cappelletti. “Non ne possiamo più” commenta invece la signora Sara che conclude “speriamo solo finisca presto a questo punto”.
Pareri diversi anche su quelle che sarebbero le intenzioni del Governo, che sembra intenzionato a vietare gli spostamenti nelle giornate del 25 e 26 dicembre e per i festeggiamenti di fine anno: “Mi piacerebbe riuscire a vedere almeno mia figlia che abita qui a Vico Alto” ci dice Roberto Mercati, che però ribadisce a sua volta che “secondo me sarebbe meglio riaprire tutto dopo l’Epifania e far passare queste vacanze, altrimenti si rischia di fare come ad agosto”.
Paola Pavolotti pensa soprattutto ai propri figli “adolescenti, che sono stati privati del diritto di andare a scuola in sicurezza. La chiusura delle scuole è una sconfitta per tutta la società italiana”.
Emanuele Giorgi
Gennaro Groppa