Ha superato quota mille sottoscrizioni, “Non cancellate il Monte”, una petizione nata “per garantire l’autonomia operativa della Banca e la salvaguardia del territorio senese”.
L’atto, che è stato portato avanti da alcuni cittadini senesi,(per poter sottoscrivere potete cliccare al seguente link) sta raccogliendo quindi sempre più attenzione ed ha trovato commenti positivi anche tra politici locali e di caratura nazionale, in primis i due candidati per le elezioni suppletive Enrico Letta e Tommaso Marrocchesi Marzi.
La petizione, lo ricordiamo, è indirizzata al presidente del consiglio Mario Draghi “affinché si individui una soluzione che consenta alla Banca di continuare l’attività in autonomia” e si rivolge anche ai due candidati appena citati “affinché pronuncino parole chiare e impegnative sul futuro della Banca e del territorio, suo insediamento storico”.
“Ho letto quella petizione e trovo che dica cose molto lungimiranti ed intelligenti, soprattutto sulla richiesta, a Esecutivo e politica nazionale, di elaborare un pensiero, una nuova missione, ed un’idea di investimenti importanti per il futuro di Siena”, così si era espresso Enrico Letta, a margine di un evento del Pd a Monteriggioni, aggiungendo che “c’è bisogno di tutta Italia di costruire una ‘missione Siena’, che deve stare dentro le logiche del Pnrr. Ho letto quell’atto e molte cose sono condivisibili”. Marrocchesi Marzi aveva invece parlato di una ricostruzione “del rave che il Pd ha fatto sulla pelle del nostro territorio e che avanti da venti anni a questa parte. Mi chiedo se Letta, che si fa filtrare il territorio dai sindaci del suo partito, riuscirà mai ad avere un quadro così lucido della situazione. Condivido le perplessità sul metodo usato dal Tesoro – aveva spiegato Marrochesi Marzi-. Quando mai si apre una data room così importante dando accesso ad un solo interlocutore?” .
Sull’argomento era anche intervenuto il consigliere di Per Siena Pierluigi Piccini. “Tutto ciò che affronta il tema della Banca è positivo. Adesso serve un punto di sintesi che non può non passare da un’Istituzione”