
E’ morto il generale Enrico Celentano, figlio di un paracadutista e a sua volta paracadutista fino alla fine come ha dimostrato nel combattere la malattia che lo aveva colpito da tempo.
Nato a Roma il 18 settembre 1943 nel 1964 frequenta il 21° corso all’accademia militare di Modena, successivamente chiede di far parte della “Folgore”, ha comandato reparti operativi e addestrativi, frequentato corsi e prestato servizio presso comandi e stati maggiori. Ufficiale di grande carisma e di grande generosità si è fatto amare da tutti i suoi ragazzi, sempre il primo a dare l’esempio quando c’era da rischiare e sempre l’ultimo per il bene dei suoi uomini, ideale perfetto di comandante.
Disciplinato, entusiasta ed organizzato così possiamo riassumere la figura di questo ufficiale. Coinvolto nel caso Scieri, non si è mai sottratto alle sue
responsabilità “ Non credevo possibile che capitasse una cosa del genere nel nostro ambiente fatto di gente sana che rispetta le regole” queste le parole sulla vicenda.
Uomo di valore e rispetto viveva ormai da anni in località Orli di Casole D’Elsa con la moglie Rita e il cane Lasco. Creatore e fondatore della Compagnia “Esploranti” unità autonoma alle dirette dipendenze dal Comando Brigata “Folgore” nelle sedi di Pisa e Siena, a poi comandato il 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” sempre a Siena con il quale ha partecipato all’Operazione “Vespri Siciliani” nel 1992, primo reparto a giungere a Palermo poche ore dopo l’attentato al Giudice Borsellino, e all’operazione “Ibis” in Somalia dove ha contribuito alla creazione della base operativa di “Balad”.
Ci lascia un uomo che aveva fatto della coerenza la sua ragione di essere, un uomo con valori antichi, la sua eredità morale rimarrà per sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto. “Cieli Blu” Comandante.
Giovanni Graziotti