‘Bambino Ad libitum Deluxe edition’, in tre lettere B.A.D., ecco l’ultima creazione di Zatarra, artista senese: un viaggio alla riscoperta dei due dischi del 2015 e 2018 ma che vuole lanciare anche inediti è novità. Quello che Zatarra intende proporre è un percorso nel mondo del rap, dell’hip hop, ma anche nella musica e nel sociale, immerso negli intrecci della vita e attento ai bisogni dei ragazzi di oggi, sempre più disorientati da una realtà difficile condizionata da una crisi economica, pandemica, ma soprattutto di valori.
‘Bad’ non vuole essere solo l’unione delle iniziali degli ultimi valori, ma vuole lanciare un determinato messaggio: perché dobbiamo continuare a fare qualcosa solo per forma o per rispettare un cliché, trascurando ciò che realmente ci appartiene e ci fa stare bene? Un interrogativo che in molti spesso si pongono, ma che non sempre ha una risposta. Alla base c’è proprio un aspetto sociale della musica, una forte presa di posizione a favore dei più deboli e degli emarginati, gli “ultimi” che hanno bisogno di avere una voce.
Zatarra spiega: “L’onore di avere un microfono in mano e orecchie a disposizione non è da trascurare, è una grande responsabilità, soprattutto nei confronti dei più giovani che ascoltano. Dar voce a chi non ce l’l’ha è il minimo che un artista, con un minimo di etica, possa fare”. Il video è disponibile sul Canale Youtube ufficiale al link.
Nei 33 pezzi di Bad ci sono sei inediti, oltre ai remix di canzoni già edite, oltre ai featuring con artisti quali Amir, Dj Djel e Boss One, Esa, le Dmar e B-Blio. Per rendere più interattivo possibile la “raccolta” di brani, Zatarra ha inserito anche due strumentali, alle ultime due tracce della tracklist, per far si che i ragazzi provino a cantarci “ognuno come vuole e parlando di ciò che vuol” dichiara lo stesso Zatarra, che poi conclude: ““Io quando ho iniziato ero costretto a duplicare le intro di dieci-dodici secondi delle canzoni, dove non c’erano voci, dalle prime cassette rap dei Run Dmc o dei Public Enemy disponibili, con lo stereo double deck, creando un loop artigianale in cassetta per poter provare a rappare. Gli anni sono passati, le mode anche, ma aiutare i più giovani non passerà mai di moda per quelli come me”.