“Ci teniamo innanzitutto a confortare il Magistrato delle Contrade, tutti i Contradaioli che hanno contribuito all’ Ecomuseo Siena e i cittadini senesi in generale perché nulla è assolutamente andato perduto!”
Così Elisa Bruttini, direttore scientifico della Fondazione Musei Senesi, risponde al quesito posto da Giordano Bruno Barbarulli nell’articolo pubblicato su questo giornale, nel quale ci si chiedeva se il patrimonio dell’ Ecomuseo fosse andato perduto.
“Confermiamo che, da alcuni mesi, il sito che ospita l’ Ecomuseo Siena non è raggiungibile né navigabile; ma per questo portale, come per tutti quelli declinati sulle diverse aree del territorio senese (perché è opportuno parlare anche dell’Ecomuseo Crete, Chianti, Val di Chiana, Val d’Elsa, Val d’Orcia, Val di Merse, per un totale di oltre 1.000 schede di punti di interesse), stiamo provvedendo al necessario aggiornamento.
Inutile dire che lo sviluppo delle tecnologie ci obbliga a una continua revisione dei software e degli strumenti di comunicazion, che spesso richiede tempi piuttosto lunghi data anche la complessità dei database del caso; ma è importante sottolineare come Fondazione Musei Senesi voglia anche rinnovare e rilanciare un progetto che ritiene fondamentale rispetto alla propria missione istituzionale e al ruolo che le comunità hanno e devono avere nel riconoscimento e nella valorizzazione del proprio patrimonio culturale, materiale e immateriale.
Il progetto degli Ecomusei Digitali delle Terre di Siena, realizzato dal 2014 in collaborazione con antropologi e studiosi delle varie discipline e articolato su tutto il territorio della provincia di Siena, ha infatti ottenuto un riconoscimento da ICOM Italia come buona pratica nell’ambito dei Musei e Paesaggi Culturali nel 2016 ed ha meritato un saggio nel numero speciale della rivista promossa dalla medesima ICOM in occasione della General Conference tenutasi a Milano nel 2016. Ricordiamo, nell’occasione, che ICOM – International Council of Museums è l’associazione di riferimento, a livello mondiale, per le politiche e le professioni museali e che proprio nel 2014 Fondazione Musei Senesi, in collaborazione con il Comune di Siena, ha coordinato il Convegno Internazionale che ha prodotto la Carta di Siena, un documento di grande rilevanza che riconosce alle comunità una responsabilità sull’eredità del patrimonio e ai musei il ruolo di custodi attivi della democrazia culturale.
Anche le novità istituzionali ci hanno stimolato a una nuova configurazione del progetto degli Ecomusei. A fronte della frammentazione delle “ex” terre di Siena rispetto ai nuovi ambiti ottimali turistici promossi dalla Regione Toscana, sarebbe stato infatti anacronistico continuare a ragionare per “territori”: il nuovo Ecomuseo sarà dunque un’unica piattaforma che abbraccia tutto il territorio, mantenendo dei filtri per navigare le singole aree (o, ad esempio, la stessa “Siena città”), ma nell’ottica di una restituzione complessiva del patrimonio culturale senese. Al di là dei confini amministrativi e degli schieramenti politici, Fondazione Musei Senesi resta un’istituzione super partes che, a partire dai musei, racconta la cultura della provincia senese.
Il nuovo Ecomuseo sarà online e presentato entro la primavera del 2020, in una veste grafica rinnovata in parallelo al restyling dell’immagine coordinata di Fondazione Musei Senesi, che nelle prossime settimane vedrà la pubblicazione del nuovo logo e del sito web istituzionale e che già da alcuni mesi è stata sperimentata attraverso un piano di comunicazione social.
Invitiamo dunque il Magistrato, i Contradaioli, i cittadini, l’amministrazione comunale e gli ospiti ministeriali a portare ancora un po’ di pazienza affinché il grande lavoro svolto torni ad essere di pubblica fruizione e auspicabilmente utile ai progetti in corso, e a continuare a sostenere un percorso che resta sempre aperto a nuovi contributi, riletture e aggiornamenti”.