Non si candiderà a sindaco di Firenze, ed il fatto era noto da settimane, ma Tommaso Montanari potrebbe essere il deus ex machina di una potenziale lista civica.
Il nome della sua associazione si chiamerà “11 agosto”, un ricordo al giorno in cui il capoluogo di Regione Toscana fu liberata dai nazisti.
E nel manifesto Montanari sostiene che “Firenze si deve liberare: dalla povertà e dall’esclusione di troppi che non hanno nemmeno una casa; dall’oppressione della città della rendita, e dall’espulsione dei residenti; dall’illusione che l’unica fonte di reddito sia il turismo, e dall’abbandono delle periferie; dall’abbaglio per cui la sicurezza sarebbe repressione, e non sicurezza sociale per tutte e tutti; da un lavoro povero, e sfruttato; dall’idea che la sua proiezione internazionale sia essere un salotto di lusso e non impegnarsi per costruire pace, e giustizia ambientale e sociale”.
Il rettore dell’Università per Stranieri, nel manifesto dell’associazione, spiega che da tante parti è stato esortato a candidarsi a sindaco: si dice grato “per questa fiducia” ma “profondamente convinto che la soluzione non sia collocare una singola persona in alto, bensì prendersi cura di ogni singola persona, a partire da chi sta più in basso. ‘Sortirne insieme’, appunto, così don Milani definiva la politica”.