
Alla procura di Siena è stato aperto un procedimento penale, al momento iscritto per l’ipotesi di reato di violenza privata continuata a carico di ignoti. E le indagini, delegate alla Digos di Siena, sono partite dopo che, con un decreto rettorale, l’Università aveva denunciato alcuni fatti, giudicati nello stesso documento come “altamente lesivi” del diritto di opinione e “come tali più che idonei a inquinare i risultati” delle elezioni studentesche, che si erano tenute la scorsa settimana e che, proprio per le segnalazioni di questi fatti, erano state annullate. Le indagini, si legge nella nota del procuratore di Siena Andrea Boni, “mirano a verificare, in particolare, se nei fatti segnalati, caratterizzati da comportamenti asseritamente costrittivi, possa ravvisarsi la predetta fattispecie di reato”. Il comunicato, si spiega ancora, “viene inoltrato ritenendo sussistente un interesse pubblico alla conoscenza del procedimento in considerazione delle gravi conseguenze venutesi a creare con privazione (momentanea) del diritto di elettorato attivo ad un vasto numero di persone, fatto questo di particolari gravità e con ampio risalto nella stampa”. Secondo quanto emerso la scorsa settimana, prima che fosse annullata la tornata elettorale, alcuni studenti avrebbero provato a far votare determinati candidati usando metodi coercitivi.