Elezioni, caos per la consegna dei pasti alle forze di polizia: oggi scatta la protesta

Per le forze dell’ordine presenti ai seggi elettorali a Siena e provincia l’attesa dei pasti ieri sarebbe stata un po’ come aspettare Godot e gli agenti, rimanendo in tema teatrale, sarebbero rimasti vittime di un colpo di scena decisamente sgradito.

Più di qualcosa nel servizio di vettovagliamento, destinato a chi era a controllare le urne, sembra non aver funzionato. Il caso limite sarebbe stato a Chiusi, dove il pranzo sarebbe arrivato addirittura alle 16.30.

Scene simili però si sarebbero ripetute un po’ in tutta la provincia: “I pasti, arrivati in ritardo, sono stati rifiutati e mandati indietro”, fa sapere Fabio Vaccaro, segretario provinciale del sindacato di polizia Fsp. “Il prefetto ha deciso di affidarsi a due ditte distinte di catering, che però non sono state in grado di gestire la situazione. Ci sono state quindi persone che si trovavano in seggi in posti sperduti e che sono state abbandonate a loro stesse, visto che non potevano allontanarsi da lì”.  E prosegue: “La qualità del cibo era veramente scadente”.

Da qui dunque l’idea oggi di fare qualcosa per la giornata di oggi: “I colleghi procederanno in autonomia con il pranzo ed i costi saranno rimessi alle due ditte, che ieri non hanno assolto al meglio il servizio – continua Vaccaro – . Noi vigileremo, faremo i nostri accertamenti e poi vedremo come muoverci se le ditte non dovessero pagare”.

L’accaduto è stato segnalato in una nota anche dal Siulp di Siena che parla di un “trattamento disumano per tutti i colleghi impegnati a garantire il regolare svolgimento delle elezioni”.

Secondo il segretario generale Siulp Cesare Masella gli esercizi “non hanno espletato” il servizio affidatogli e “laddove è stato espletato si sono registrate consegne in orari improponibili con una qualità scadente”.

Il sindcalista chiede dunque “che gli uffici competenti della Prefettura, prestino maggior attenzione sulle ditte assegnatarie del servizio, stanziando, allo stesso tempo, somme sufficienti ad assicurare un pasto dignitoso”.

“La prestazione delle ditte scelte dalla Prefettura è stata deludente – le parole di Massimiliano Tondi, segretario del Nuovo sindacato carabinieri- . L’ufficio del Governo pare avesse trovato più soluzioni e alla fine ha optato per quella che sembra la più conveniente. Ma credo che la convenienza dovesse andare in secondo piano rispetto al benestare dei militari. Quanto accaduto è imbarazzante, anche perché ci sono ai seggi uomini dell’Arma venuti da fuori. Se mancano i pasti poi non ci sono nemmeno le garanzie”

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi