“Voglio rispondere a un’osservazione della candidata Anna Ferretti sul fatto che, in questi ultimi anni, sia stato lasciato troppo spazio all’iniziativa privata, per esempio, nel recupero e nella gestione dei beni pubblici.Al privato non bisogna lasciare mano libera, e questo non è certo avvenuto negli ultimi anni, e la condivisione degli obiettivi è essenziale: da sindaco, all’operatore che si facesse avanti, farò sempre la stessa domanda “Qual è il tuo progetto per Siena?”. Ma, se quel progetto esiste ed è genuino e duraturo e risolve un problema o sviluppa un potenziale, perché dovrei rifiutarlo?”
Se lo chiede il candidato sindaco Massimo Castagnini rispondendo ad Anna Ferretti. “Adesso, grazie all’impegno del sindaco e alle capacità dei nostri, ottimi, uffici comunali, abbiamo a disposizione una cifra importante di fondi Pnrr, ma quel denaro non è infinito e comprende decine di voci. A un certo punto finirà: ce ne vorrà ancora tanto altro per sviluppare progetti utili a rafforzare la nostra economia locale e il pubblico non ne avrà abbastanza. Insomma, se il pubblico ce la fa da solo, benissimo. Altrimenti, bisogna sedersi al tavolo, tenendo la schiena dritta, assieme al privato. Quello che conta sempre è che si faccia l’interesse pubblico”, ha aggiunto.
“A Siena come a Milano, come a Firenze, tutti capoluoghi amministrati da tempo dalla parte politica per la quale milita e si candida Ferretti, intere aree e strutture importanti, senza l’intervento del privato, sarebbero rimaste inutilizzate, abbandonate, decadenti o perfino pericolose: quale ente pubblico ha la capacità di spendere centinaia di milioni di euro per recuperare un bene che cade a pezzi?”, ha proseguito.
“Sono stato a Milano in questi giorni per incontri istituzionali e personali e ho avuto modo di parlare della famosa area di piazza Gae Aulenti: prima che intervenissero i progetti dei privati, era una zona degradata urbanisticamente e socialmente esplosiva. Adesso, grazie a un rapporto ordinato con il privato, è una zona con un grande parco urbano attrezzato per adulti e bambini e funzioni pubbliche. Le famiglie ci vanno dopo la scuola, nei fine settimana e le persone di fuori città vengono apposta per visitarla. Credo che un approccio meno ideologico, dopo quello che ci ha insegnato la storia, farebbe il bene di Siena”, ha continuato.