“Il centro storico deve tornare ad essere vissuto dai senesi”.
A dirlo David Chiti, candidato nella lista Destinazione Terzo Polo che sostiene Massimo Castagnini Sindaco, che propone più idee per rendere Siena dentro le mura più vivibile dai cittadini, salvaguardando la vocazione turistica della città. “
È importante valorizzare i negozi di vicinato – sostiene Chiti – per la loro funzione specifica nel tenere vivo il centro. Purtroppo spesso ci sono difficoltà a causa delle spese di affitto. Per questo intendo dare riconoscimenti, anche economici, come sgravi fiscali o altro, alle attività che lavorano in centro storico da almeno venticinque anni”.
“Il negozio di vicinato – continua Chiti – spesso riveste un ruolo sociale: alcuni ricevono la posta per i cittadini in ferie, altri offrono l’acqua gratuitamente ai turisti accaldati. In più tengono pulito l’esterno del negozio e, occupando lo spazio all’aperto con punti di appoggio, anche solo una pianta o una botte, scoraggiano il bivacco. Infondono inoltre un senso di sicurezza solo per il fatto di essere aperti e avere la luce accesa”. Anche Siena, come tanti centri storici, vive l’avanzare di un commercio proveniente da etnie diverse, di minore qualità rispetto a quello locale, come un problema.
“Dobbiamo fare di tutto per frenare l’insediamento in centro di attività non tipiche, come già viene fatto in altri capoluoghi toscani” dice Chiti.
“Un altro capitolo è quello degli artigiani cittadini, le cui attività rischiano di scomparire per mancanza di ricambio di forza lavoro. E invece andrebbero tracciate, bisognerebbe creare dei percorsi, magari anche attraverso delle app, per farli conoscere al di fuori delle mura cittadine – è il pensiero del candidato -. È normale che molti di loro vadano in pensione dopo una vita di lavoro, ma noi dobbiamo difendere la continuità del loro operato, magari agevolando i giovani che escono dal liceo artistico e che vogliono intraprendere e portare avanti attività di questo tipo”. A Siena ci sono già delle convenzioni tra artigiani che lavorano metalli come ferro o bronzo e Amministrazione comunale. “Accordi del genere si possono replicare con tutte le attività storiche, dalle pasticcerie tradizionali agli artigiani orafi – sostiene Chiti – per incentivare, tutelare e valorizzare questi mestieri”.
“Un altro problema sono i parcheggi, ancor più nel caso in cui una famiglia possieda più di un’auto. Creerei parcheggi interrati fuori dalle mura per liberare spazi in centro storico – dice il candidato di Destinazione Terzo Polo -. Zone di pregio come il Facciatone del Duomo sarebbero immediatamente riqualificate dall’assenza delle auto”. Riguardo ai rifiuti per Chiti la raccolta differenziata va incentivata e migliorata. “Il servizio non funziona nel migliore dei
modi, perché in un centro storico come quello di Siena non è pensabile vedere i sacchetti dell’immondizia ancora fuori a mezzogiorno o trovare cassonetti che non funzionano”.
Le Contrade. Secondo Chiti dovrebbe essere istituzionalizzato il ruolo che già rivestono di presidio del territorio, sia dal punto di vista del decoro, con interventi in situazioni di degrado, che da quello socioeconomico, con segnalazioni di famiglie in difficoltà. “Le Contrade già fanno tanto – dice Chiti – si può auspicare una maggiore collaborazione
nell’amministrazione spicciola della vita cittadina. Con diciassette Contrade abbiamo la possibilità di avere un presidio naturale, diffuso su tutto il territorio del centro e nell’immediata periferia”. Poi ci sono i magazzini per lo stoccaggio della merce per negozi e ristoranti. “Sono tutti fondi che potrebbero essere risistemati e utilizzati in modo diverso per nuove attività, nell’ottica di una riqualificazione. L’immenso fondo Amazon a Isola d’Arbia, inutilizzato, potrebbe invece essere preso in affitto e usato per lo stoccaggio delle merci”.
La movida. “La mia proposta – dice Chiti – è di destinare i quattro bastioni della Fortezza (San Francesco, Santa Caterina, San Filippo e La Madonna) a locali pubblici dandoli in gestione a giovani imprenditori che abbiano intenzione di portare in città vita sociale, ricreativa, ludica e musicale. In questo modo si decongestiona via Pantaneto, dove è concentrata la maggior parte dei locali che attirano il popolo della notte nei weekend”.
“Spalmando in altre zone della città il flusso della movida si evita di creare capannelli fastidiosi per i residenti. Siena è già passata per una situazione simile con i locali diluiti un po’ in tutto il centro – conclude Chiti – e in effetti le cose allora funzionavano”.