“Sono molteplici i punti di contatto e le convergenze fra il nostro programma e quello proposto da Emanuele Montomoli. La loro integrazione porterebbe anche ad un arricchimento reciproco dei documenti”, lo sostiene la candidata sindaco Anna Ferretti.
“C’è un fil rouge fra i due programmi che riguarda l’innovazione, la modernizzazione del Comune, intesa come amministrativa, economica e sociale – spiega Ferretti – Un’innovazione che non sia solo tecnologica ma anche metodologica con un rapporto con i cittadini più stretto, riducendo al minimo la burocrazia e facendosi carico delle istanze, con servizi più misurabili sia in qualità che in costi”.
“Entrambi i programmi propongono anche un’innovazione “di sistema” dove Siena si fa carico di promuovere una rete di enti locali con i Comuni vicini per la co-progettazione di servizi pubblici e per la programmazione urbanistica. Una rete istituzionale che dovrebbe abbracciare anche i portatori di interesse e di conoscenze come le Università e gli attori economici a sostegno dell’impresa culturale, di quella privata ad alta innovazione e di vicinato. L’altra grande tematica, comune ai documenti elaborati da Anna Ferretti e da Emanuele Montomoli, è condensata nel concetto di “Siena proiettata verso un miglioramento strutturale” colmando le lacune che si sono aperte in questi anni. Riguardano sanità, nuove generazioni, educazione e scuola, qualità dell’abitare, integrazione fra arte, cultura e turismo”, spiegano dallo staff di Ferretti.
“È necessario riqualificare la sanità pubblica tutelando e tornando a investire sulla qualità, la ricerca e la formazione dell’Aou senese, per riappropriarsi di un primato ormai perso, e sulla medicina territoriale il primo presidio per i cittadini. Pensare ai giovani significa creare una città accessibile per tutti e ricca di opportunità per realizzare le aspirazioni personali nel campo del lavoro, non solo dipendente ma anche d’impresa, nell’ambito della sfera personale con servizi e collegamenti all’altezza. Significa anche occuparsi di offerta culturale consona al prestigio della città, di sicurezza e protezione dai fenomeni di inciviltà, quando proprio di criminalità. Anche il concetto di qualità dell’abitare, pur con parole diverse, è presente in entrambi i documenti. Si traduce nella necessità di investire per garantire il diritto alla casa, il decoro delle piazze e vie, la cura dei parchi pubblici, l’istituzione di spazi comuni nei quartieri, la qualità e la sicurezza degli edifici scolastici, degli impianti sportivi, dei percorsi ciclabili. Sulla scuola le cose da fare sono chiare: riportare materne e asili tutti sotto lo stretto controllo pubblico con gestione diretta o affidata a società di comprovata esperienza”, continuano.
“Poi dobbiamo studiare un piano integrato fra arte, cultura e turismo – dice Ferretti – centrali per lo sviluppo di Siena, con un nuovo baricentro su Santa Maria della Scala e coinvolgendo tutte le realtà artistiche, scientifiche e culturali della città. Nel documento di Montomoli – conclude Ferretti – ci sono spunti originali che possono essere trasportati nel programma di governo del Comune. Penso, ad esempio, al Disability Manager, una figura nuova che potrebbe lavorare insieme al Garante delle persone con disabilità e alla consulta comunale”.
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