A Siena e Pisa “abbiamo perso ma stando al 48% rispetto al 52%, e quindi dal punto di vista quantitativo dei voti, anche per la prospettiva delle elezioni comunali dell’anno prossimo e delle Regionali fra due anni e mezzo, non vedo il risultato fonte di preoccupazioni”
Così Eugenio Giani, governatore della Toscana, ha commentato l’esito elettorale delle elezioni amministrative. Da un punto di vista qualitativo, aggiunge Giani, ” sono più dispiaciuto e sotto questo aspetto dobbiamo ammettere la sconfitta, ovvero la capacità di gestire quelle che sono elezioni fondate su un primo turno e poi sui ballottaggi. Al primo turno eravamo andati bene, io ero convinto ad esempio a Siena di poter vincere”.
“Se sono deluso dal voto? -prosegue – Da un punto di vista quantitativo no, anzi forse abbiamo ottenuto risultati migliori di 5 anni fa perché se si va a vedere siamo andati al ballottaggio in tutti e sei i Comuni al voto, il centrodestra ad esempio ha fallito un ballottaggio, quello di Campi Bisenzio, e ovunque abbiamo preso più del 43-44%”.
“Avrei voluto e vorrei un Pd più umile che si presta a larghe coalizioni, a rispettare l’altro, che sia più moderato o più a sinistra, in modo da presentarsi con un fronte più unitario”.
Per il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi il Pd “ha bisogno di stringere alleanze che partano dai temi, dai contenuti, non da alchimie definite a tavolino”, perché “il nostro principale problema è la litigiosità, e la mancata capacità di stringere delle coalizioni”, per cui “dobbiamo provare a superare divisioni e piccoli egoismi ai quali nessuno si è sottratto”
“La destra è solida – ha proseguito -, è competitiva, l’ha dimostrato a più riprese. Sono però altrettanto fiducioso che un partito che rialza la testa possa far tornare centrali i temi, le questioni che riguardano le persone, con un gruppo dirigente coeso. Se facciamo questo penso che possiamo affrontare nel miglior modo possibile le sfide importanti del prossimo anno, che sono sfide aperte come ben sappiamo ormai da tanti anni”.