Paolo Salvini, da commissario della Lega a Siena come giudica il risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria?
“In Calabria abbiamo raggiunto una larghissima vittoria, siamo molto contenti, è andata bene. In Emilia Romagna, una regione storicamente rossa, abbiamo dato battaglia. Era difficile riuscire a vincere, ma la Lega ha comunque ottenuto il 32% dei voti dei cittadini grazie al grande lavoro fatto da Matteo Salvini, da Lucia Borgonzoni e da tutte le forze che l’hanno sostenuta. Ce la siamo giocata, a differenza di ciò che succedeva in passato quando partivamo sconfitti in partenza”.
La competizione elettorale sembra poter essere aperta anche per quel che riguarda le prossime elezioni regionali in Toscana, non crede?
“Ci sarà partita, come in Emilia Romagna. Metteremo tutti il massimo impegno, come viene richiesto dall’appuntamento alle urne per la nostra Regione”.
Non siete un po’ in ritardo con i tempi per la campagna elettorale toscana?
“No, non credo. Il Pd è partito prima, ma anche per quel che riguarda il centrodestra penso che sia questione di giorni per poter vedere la realizzazione di passi importanti”.
Il suo omonimo Salvini, mi riferisco a Matteo, aveva tuttavia detto che in casa di vittoria del centrodestra in Emilia Romagna molto sarebbe cambiato anche a Roma…
“Ma anche così tante cose sono cambiate a livello nazionale. Il Movimento 5 Stelle è una forza ormai inesistente, a Roma governano ma nel Paese non sono più votati”.
Voi della Lega rimanete ancora convinti che si debba andare al voto il prima possibile per le politiche nazionali?
“Certamente, perché il Movimento 5 Stelle non è più una forza rappresentativa. Sono attaccati alle poltrone e sanno che alle prossime elezioni non torneranno in Parlamento”.
Perché avete preso posizione contro la presenza del professor Giuliano Amato all’Università degli studi di Siena per il giorno della memoria? Cosa non vi convinceva relativamente all’invito rivolto all’ex premier e attuale giudice della Corte Costituzionale?
“Ribadisco quanto è stato scritto, queste sono cose già viste e riviste, credo che l’Università senese potesse invitare altri personaggi”.
Gennaro Groppa