“In questo collegio ci sono tre poli che puntano al 30%. Io corro per vincere visto che la vittoria la conteggeremo sui singoli voti”. Non ha nascosto la propria ambizione Stefano Scaramelli, candidato di Italia Viva e Azione per il collegio uninominale di Siena e Grosseto alla Camera.
“Sono l’unico rappresentante che fa parte davvero di questo territorio”, ha esordito così l’attuale vice-presidente del consiglio regionale nella conferenza che ha aperto la sua campagna elettorale.
Scaramelli ha spiegato poi come la sua sia una candidatura contro “una sinistra radicale antagonista che ha scelto Enrico Rossi, membro di quel gruppo dirigente del Pd responsabile del disastro Mps” e contro “un estrema destra che candida Fabrizio Rossi, che spero non cerchi Siena su Google Maps quando deve venire qui”.
Per Scaramelli la vittoria nel collegio potrebbe contribuire “al ritorno di Mario Draghi a Palazzo Chigi”. E su questo tema ha assicurato: “se Italia Viva ed Azione riescono a far eleggere complessivamente 40-50 parlamentari allora Draghi da ottobre è nuovamente presidente del Consiglio” perché , ha sostenuto, “il Pd si spaccherà, Forza Italia darà il suo appoggio così come la componente della Lega che guarda a Giorgetti”.
Spazio poi ai temi cari al nostro elettorato: sul Biotecnopolo “bisogna garantire che il cuore della struttura sia a Siena e non delegare alla burocrazia e ai palazzi romani”, ha ammonito Scaramelli; su Mps invece “la Banca è stata salvata dall’operazione Draghi” mentre “se era per Pd e M5s era già stata venduta”.
Nella conferenza dell’ex-sindaco di Chiusi c’è anche tempo da dedicare alle elezioni amministrative del 2023: “Ora guardiamo al risultato che possiamo fare alle politiche – ha detto-. Ma dobbiamo anche ambire a dare alla città un nostro Governo che dia una nuova prospettiva”.
La chiosa è una stilettata al segretario del Pd Enrico Letta che lo scorso anno aveva vinto le Suppletive nel nostro collegio. “Per lui abbiamo fatto un sacrificio elettorale – ha concluso- . Ci saremmo aspettati che proseguisse una stagione riformista con Italia Viva e Azione. Ha fatto però una virata massimalista ed ha accettato di perdere. Questo noi non lo possiamo accettare”
Marco Crimi
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