Elezioni, Scaramelli scioglie le riserve: corre per un posto alla Camera

“Sarà interessante vedere cosa succederà fra Siena e Grosseto dove Enrico Rossi se la vedrà con Stefano Scaramelli”. Ad aprire la campagna elettorale del vicepresidente del consiglio regionale è di fatto il leader di Italia Viva Matteo Renzi durante una conferenza stampa a Firenze.

E poco dopo è arrivato, via social, anche l’annuncio da parte dell’ex-sindaco di Chiusi, e renziano di ferro, che correrà per il seggio uninominale alla Camera per Siena e Grosseto. “Cuore, anima, impegno” per “provare a trasformare sogni e aspettative in cose concrete”. Così Scaramelli ha sciolto la riserva. “L’Italia – ha aggiunto- ha bisogno di coraggio, merito e capacità. Non dobbiamo inventare nuove tasse, soffocare la libertà di espressione, né essere schiavi di ideologie e populismi. Dobbiamo creare una Italia sul serio. Va creato lavoro, redistribuite opportunità e ricchezza, tutelate salute e sicurezza”.

Intanto anche il centrodestra sta sciogliendo i nodi della candidature: la Lega ha definito i nomi dei propri uomini per la Toscana e Siena non viene lambita. Per la coalizione resta dunque da completare lo scacchiere per gli altri nove collegi regionali. Di questi sei andranno a FdI e molto probabilmente anche quelli che coinvolgono Siena. Restano quindi da capire quali saranno le manovre sul coordinatore regionale di FdI Fabrizio Rossi e sul Francesco Michelotti.

Oggi infine si è mosso il candidato del Pd al Collegio uninominale del Senato di Siena, Arezzo e Grosseto Silvio Franceschelli. L’ex- presidente della provincia ha proposto un provvedimento nazionale immediato per “attivare forme di ristoro alle associazioni e poi uno più strutturato per l’abbattimento dei prezzi dei carburanti per gli automezzi dedicati ai servizi di trasporto sanitario e sociale”.

“Senza ristori e interventi di sostegno contro il caro-carburante, la crisi economica in atto rischia di costringere i volontari a ridimensionare o addirittura a sospendere la propria attività nel Paese – spiega Franceschelli – e questo non ce lo possiamo permettere. Mettere a rischio il volontariato in un momento storico così complesso significherebbe abbandonare i più bisognosi