“Come recita il detto popolare, “chi vende, non è più suo”. Non saranno più del Comune di Siena e quindi di tutta la comunità senese, ben nove immobili (un’ex scuola, appartamenti, negozi, magazzini e terreni), che verranno venduti all’asta per cercare di fare un po’ di cassa. L’amministrazione senese persevera quindi in una politica miope che, pur di avere liquidità (non si è ben capito bene per fare cosa, vista l’immobilità sul piano degli investimenti necessari allo sviluppo sociale, economico e culturale) svende il patrimonio che appartiene alla città e che potrebbe essere impiegato per necessità impellenti: case famiglia, case popolari, aree verdi pubbliche, centri di aggregazione. Noi siamo per una città pubblica, che anche attraverso la proprietà comunale degli spazi sia in grado di programmare politiche di potenziamento degli spazi adibiti ad edilizia popolare, ai servizi pubblici essenziali, agli spazi aggregativi e di promozione della cultura accessibili a tutta la cittadinanza”.
Lo si legge in una nota di Siena Popolare.