Sono stati ritrovati i corpi di Fulvio Casini, imprenditore di Sinalunga, e Mario Paglicci, a bordo dell’elicottero caduto ieri pomeriggio sul versante aretino dell’Appennino, al confine tra Toscana e Marche.
Il relitto, distrutto e bruciato, è stato localizzato dopo diverse ore di ricerche in un tratto impervio nel comune di Badia Tedalda, vicino al lago di Montedoglio.
All’interno delle lamiere ci sarebbero i corpi bruciati. Casini e Paglicci erano partiti dall’aeroporto ‘Giovanni Nicelli’, dal Lido di Venezia, a bordo di un Augusta Westland 109, con destinazione Castiglion Fiorentino.
Secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe stata un’avaria a bordo, poi l’allarme, scattato intorno alle 17 di ieri con una richiesta di aiuto al 118 attraverso il sistema satellitare internazionale. Da lì l’attivazione delle operazioni di ricerca e soccorso, concluse con la tragica notizia.
S”ono serena perché lo zio Mario è scomparso con il suo sogno: il suo amato elicottero. Adorava volare sempre più in alto nella vita e nel lavoro. E’ stato un maestro di vita. E’ ora nostro dovere morale proseguire a volare e sognare con lui”. Queste le parole della nipote di Mario Paglicci, Alessandra, in un comunicato firmato dai figli Gianluca e Maria, dal fratello Giancarlo e dai nipoti Paolo, Silvia e Alessandra.
“Mio zio – continua la nipote Alessandra – ha superato negli anni tante malattie molto gravi. Era attaccatissimo alla vita e le aveva sconfitte tutte con una forza indicibile. Ha deciso di lasciarci inviandoci un video in cui sorrideva dentro il suo elicottero con il pollice alzato mentre ripartiva da Venezia. Ci ha lasciato con il sorriso e l’ottimismo che solo un grande imprenditore può possedere”.