Sull’emergenza abitativa “la questione senese – seppur accentuata – va comunque a innestarsi in una situazione più complessa che riguarda tutta la Regione Toscana. Dobbiamo prendere seriamente in considerazione questo fenomeno che riguarda sia gli immigrati che gli italiani”.
Lo afferma Paolo Fantappiè, segretario della Uil Toscana. “Nel 2022 in Toscana abbiamo registrato circa 190 mila persone con redditi inferiori ai 12 mila euro l’anno e 180mila famiglie in condizione di precarietà abitativa, dati peraltro in costante crescita. Nello stesso anno gli sfratti in esecuzione sono stati circa cinquemila, con un aumento previsto nel 2023 del 30%. Guardando poi alle emergenze economiche legate al caro bollette e all’inflazione, vediamo come quest’ultima sia la diretta responsabile dell’aumento degli affitti di circa il 10%. Questo in un contesto peraltro già sfavorevole per la Toscana, visto che nelle prime 10 città con i canoni di locazione più alti spiccano ben quattro capoluoghi toscani (Firenze – terza in Italia per incidenza del canone sul budget familiare – Pisa, Prato e Carrara)”, ha aggiunto.
“Da parte nostra crediamo sia opportuno che la Regione Toscana si muova celermente, a partire da una vera programmazione, prevedendo in primis degli aiuti in campo abitativo e sociale per far fronte a questa emergenza, convocando anche le organizzazioni sindacali per garantire stabilità occupazionale, qualità del lavoro e un salario dignitoso che permetta di far fronte alle esigenze di ognuno. Casa e lavoro sono tornate ad essere urgenze indifferibili per la politica, a qualsiasi livello”, ha proseguito.