“In questi cinque anni il costo degli affitti e della vita a Siena è indubbiamente aumentato. Ancora di più con il ritorno in presenza degli studenti visto che ci troviamo con scarsità di immobili ed un conseguente aumento delle locazioni: una singola oggi ha un costo che va da 350 a 400 euro mentre una doppia ha un costo che va dai 250 ai 300”.
Parola di Samuele Picchianti, studente universitario che ha provato a dare l’idea della situazione che da mesi vivono sia lui che molti altri suoi coetanei che frequentano i nostri due Atenei.
Quello del disagio abitativo dei fuorisede è un problema persistente nel territorio senese. Tant’è che da mesi il rettore dell’ateneo Roberto Di Pietra è alla ricerca di soluzioni per reperire alloggi in città. E in questa missione Di Pietra è affiancato da Tomaso Montanari che lanciò, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università per Stranieri, l’emergenza sull’accoglienza degli studenti.
Parte integrante di queste criticità sulle case è costituita dalle residenze universitarie e dalle borse di studio: “Solo per dare un cenno sull’argomento: per dei lavori di sicurezza su Siena sono venuti a mancare 500 posti letto nelle residenze universitarie e questo ha aggravato ancora di più la situazione nel mercato degli affitti” .
La riflessione del giovane poi si è spostata su quanto accaduto durante il post-covid: “Dopo la pandemia – spiega – c’è stato un ritorno in presenza sulla didattica. Sicuramente però in molti studenti non sono tornati e non riusciranno a tornare perché questa è una città sempre meno accessibile per gli studenti” .
Sull’argomento ieri tra l’altro sono intervenuti i candidati sindaco durante il confronto di Canale 3 Toscana moderato dai giornalisti Pino Di Blasio e Aldo Tani. Pacciani e Montomoli sono i due candidati che hanno affrontato l’argomento con il primo che ha chiesto di recuperare, di concerto con Dsu e Ateneo, gli edifici pubblici e privati vuoti per riadattarli alle politiche abitative. Montomoli invece ha focalizzato il problema su una mancanza di attrattività degli atenei dovuta anche all’assenza di grandi nomi tra i docenti.