Siena

Emergenza bollette, Comune e realtà del territorio senese insieme a sostegno della comunità

“Nessuno si salva da solo ma dobbiamo provarci tutti insieme”. Esordisce così il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, davanti ad una platea composta da una folta rappresentanza di associazioni di categoria e di ordini professionali, della Camera di Commercio, dei sindacati e delle aziende partecipate, ma anche delle Contrade e degli operatori del terzo settore. Questa sera, infatti, l’amministrazione comunale ha voluto discutere con tutta la cittadinanza di come poter utilizzare al meglio i soldi, 1milione e 344mila euro, che lo stesso Comune ha reperito nelle “pieghe del bilancio” per far fronte alla crisi per l’aumento dei costi dell’energia. L’incontro di stasera, che si è svolto nella Sala delle Lupe, è stato il primo di una serie di appuntamenti che dovrà portare ad avere precise linee guida in modo da distribuire sul territorio senese queste risorse che siano di sostegno alla comunità.

“I settori più critici – aveva detto il sindaco prima dell’incontro – sono quelli legati alle famiglie, alle imprese e a poter sostenere la città in modo adeguato. Abbiamo voluto anticipare l’operato del governo proprio perché avvertiamo il disagio della popolazione”. “La nostra risposta – ha aggiunto – andrà calibrata in base a quello che uscirà questa sera dall’incontro con le componenti imprenditoriali e sociali. In certi momenti, si ha il compito di rispondere immediatamente e, non dico risolvere il problema, ma quantomeno far capire che ci siamo e che siamo presenti. Quello che ci aspetta è un autunno non caldo, ma bollente. Noi ci siamo con quello che possiamo fare”.

In molti sono voluti intervenire, offrendo spunti di riflessione, mettendo in luce problematiche di varia natura o anche proponendo il proprio aiuto e partecipazione. In questo senso vanno le affermazioni di Gianni Morelli, rettore del magistrato delle Contrade: “Dobbiamo ringraziare l’amministrazione comunale per averci coinvolto. Noi siamo preoccupati: se le Contrade sono un qualcosa che va oltre alla corsa sul tufo, dobbiamo interessarci a quello che sta accadendo e a quello che accadrà. Certamente daremo l’apporto che possiamo, senza entrare in competizione con nessuno, ma vogliamo farci trovare pronti nel rispetto dei nostri contradaioli”.

“Io sono venuta a chiedere che si possa ragionare tutti insieme, e già questo mi parrebbe un’ottima cosa” è invece il commento di Anna Ferretti della Caritas di Siena. “Se mettiamo insieme – ha detto – le esigenze delle aziende, quelle di chi ha bisogno e quelle del terzo settore qualche risultato lo otteniamo. Nessuno può pensare solo per sé stesso o guardare solo al proprio orto. Come Caritas proponiamo la massima attenzione verso il mondo produttivo, perché più funziona questo e meno gente avrà bisogno di noi. Ci vuole, tuttavia, anche molta attenzione verso il terzo settore, indispensabile per la tenuta sociale della città”.

Un’emergenza che colpisce duramente il tessuto produttivo, come dice Valter Fucecchi, direttore di Confesercenti Siena, che avverte “rischiano la chiusura il 15% delle attività”. “La somma che il Comune mette a disposizione – spiega – è importante, ma se pensiamo alle sole imprese del nostro territorio, questi soldi non risolvono da soli il caro bollette. Questo è un problema trasversale che interessa le aziende turistiche e della distribuzione commerciale e al quale se non metterà mano chi può, il governo o l’Europa, porterà alla chiusura di tante aziende”.

“Il Comune di Siena – ha detto il sindaco a conclusione dell’incontro, che ha visto altri numerosi interventi – sta pensando a due strumenti, tenuto conto delle varie istanze che da questa sera in poi l’amministrazione accoglierà dal territorio. Un tavolo di esperti sia esterni, sia indicati dagli stakeholder: avrà il compito di stabilire in maniera stringente e, ripeto, tenuto conto delle indicazioni che vogliamo condividere con il territorio, i criteri con i quali l’amministrazione vuole fare da volano per le altre istituzioni attraverso il milione e 344mila euro che abbiamo già stanziato e che vogliamo stanziare anche per l’esercizio 2023. Il secondo strumento è l’istituzione immediata di un ufficio interno che possa gestire direttamente l’emergenza, ovviamente con personale dipendente e senza costi aggiuntivi per la comunità e che diventi punto di riferimento quotidiano per le varie istanze”.

“Le prospettive – ha aggiunto – che vogliamo tracciare sono da una parte assistenza di fronte alla crisi e alle problematiche quotidiane di famiglie, imprese, associazioni. Dall’altra quella dello sviluppo, perché; come detto, il Comune non svolga solo una funzione, comunque importante, di supporto, ma che sia un volano per tutto il territorio. In questo senso, dopo le opportune valutazioni, siamo intenzionati ad aprire un dialogo anche con la Fondazione Monte dei paschi”.

“Stiamo per entrare in una nuova crisi – ha spiegato nella sua introduzione De Mossi –. Una crisi che si annuncia anche peggiore delle precedenti. Una crisi che sarà economica, produttiva, commerciale, lavorativa, sociale. L’inverno che ci troviamo davanti ci preoccupa. Preoccupa in primis l’aumento dei costi dell’energia. Con le conseguenze che porterà con sé. Sulle famiglie e sulle imprese. E anche sulle casse comunali, non dimentichiamolo (edifici pubblici, scuole, impianti sportivi…). Ci saranno costi molto aumentati in bolletta per tutte le utenze. E poi conseguenze indirette: sui costi della spesa alimentare, sul mercato del lavoro, sulle filiere produttive, sulla tenuta delle imprese. Lo dico con chiarezza: nell’agenda amministrativa dei prossimi mesi ci sarà spazio per un solo grande tema. La crisi e come fronteggiarla. Per proteggere la comunità senese. E per proteggere lo sviluppo. Ci concentreremo su questo tema caratterizzando la parte finale del mandato in una logica anti-crisi”.

“Si rimprovera spesso alla politica di vivere di parole più che di fatti – ha concluso –. E alle pubbliche amministrazioni di arrivare sempre in ritardo. Su questo cruciale tema il Comune ha voluto dare un segnale fortissimo, con la scelta di allocare oltre 1.3 milioni di euro sull’emergenza, solo fino alla fine di quest’anno. È un primo passo che punta a fare da volano per altre risorse. Perché serviranno altre risorse. Per questo l’incontro di oggi è così importante. Perché nessun soggetto, da solo, ha la forza per affrontare questa sfida con successo. Serve collaborazione. Servono le idee, le iniziative, i contributi di tutti. È solo insieme che potremo riuscire a superare una crisi così difficile. Garantendo quelle due parole che sono anche le due gambe su cui una comunità si regge: assistenza e sviluppo. Solidarietà e crescita. Senza la solidarietà e l’assistenza, i più fragili rischiano di restare indietro. Senza lo sviluppo, non c’è crescita futura al di là dell’emergenza”.

Emanuele Giorgi

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