Il sit-in #emergenzaturismo in programma domani, sabato 23 gennaio 2021 a Siena dalle 10 alle 12 in Piazza Jacopo della Quercia – ed in contemporanea anche a Catania, Firenze, Milano, Napoli e Pisa – è l’ennesima dimostrazione della distanza incolmabile esistente ormai fra il mondo del turismo e la politica. E al tempo stesso, in un cortocircuito di causa ed effetto, della debolezza della rappresentanza delle categorie che lavorano nella filiera del settore.
La vicenda si trascina drammaticamente da mesi ed è la storia italiana di una piattaforma digitale creata dal Ministero dei beni culturali e del turismo per la richiesta dei cosiddetti ristori economici che va in tilt, impedendo a tante guide turistiche abilitate ed accompagnatori turistici di poter presentare la propria domanda; ed anche di codici di attività Ateco non ammessi a quei finanziamenti che dovrebbero dare un minimo di sollievo a coloro che non hanno potuto lavorare a causa della pandemia.
Una storia che in queste settimane – in cui sono stati emessi numerosi decreti di ristoro economico – avrebbe potuto essere analizzata e risolta secondo logica, e che invece rimane bloccata, nonostante le audizioni al ministero, le lettere, le manifestazioni in piazza, le interviste in tv e gli articoli (come questo) su giornali e siti internet di informazione. Evidentemente, proprio per disinteresse della politica a trovare una soluzione e per la debolezza della rappresentanza delle categorie, che si sono impegnate, ma senza ricevere una risposta positiva.
Risultato finale: ci sono centinaia di professionisti senza reddito da un anno, mentre la direzione del Mibact ha assicurato che tutte le domande bloccate nella piattaforma saranno vagliate. L’impressione è però che poche siano le speranze di essere riammessi d’ufficio per coloro che hanno avuto problemi tecnici; oppure di veder riaprire i termini di richieste per coloro che non avevano presentato domanda perché male assistiti o mal consigliati dai commercialisti o dal call center Invitalia; o infine di assegnare ristori a quelle attività (ad esempio l’esercizio di guida turistica in forma associata) che non rientravano fra i codici Ateco originariamente ammessi a finanziamento.
L’unico segnale positivo è che al sit-in #emergenzaturismo parteciperanno non solo le guide e gli accompagnatori turistici – che ne sono i promotori – ma anche agenzie di viaggio, noleggi con conducenti, aziende di bus turistici, albergatori, ristoratori, personale dei musei, nel tentativo evidente di acquisire finalmente un peso politico che il settore dovrebbe avere da tempo.
“Purtroppo non abbiamo altra strada che la trattativa con il Ministero per il superamento di questa situazione che ci sta privando di risorse economiche che crediamo ci debbano essere assegnate – spiega Sabrina Materazzi, guida turistica ed una delle organizzatrici del sit-in a Siena – L’unica altra strada sarebbe quella di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, che è peraltro molto oneroso e non crediamo ci porterebbe a ottenere il ristoro in tempi brevi”
Roberto Guiggiani