La sfida di Enoteca italiana e della sua neonata Fondazione? “Fare in modo che il mondo del vino non sia demonizzato e che non sia visto come elemento negativo, ma che invece crei indotto occupazionale anche per i giovani, attraverso il mondo della ricerca”.
L’obiettivo lo ha declinato Elena D’Aquanno, amministratrice dello storico ente senese che oggi, appunto, ha presentato alla Camera anche la neonata Fondazione.
La mission? Promuovere, diffondere e valorizzare la cultura vitivinicola, tutelando la qualità e sostenendo lo sviluppo economico sostenibile locale. “Intendiamo sostenere tutto ciò che c’è dietro a questo mondo a livello scientifico e accademico. Vogliamo promuovere la cultura del bicchiere”, ha aggiunto D’Aquanno.
Da qui la scelta di dare corpo ad una realtà no-profit che intende promuovere il “Vigneto Italia”. Un salto nel passato dunque per fare poi un balzo nel futuro. “Tra cinque anni vedo Enoteca italiana con una giusta collocazione istituzionale in Italia e all’estero e come ente valorizzatore della vitivincoltura a livello nazionale”, ha proseguito.
“Tra i filari della storia del vino” è il nome dell’evento che ha dato i battesimi alla fondazione. Numerosi i partecipanti all’iniziativa tra cui il presidente di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli. Il Governo ha portato i suoi saluti con la lettera del sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra.
Per il Comune d’era il vicesindaco Michele Capitani: “Come amministrazione usciamo dai confini delle nostre mura per quella che è una rinascita per un patrimonio storico della città fortemente voluta da palazzo pubblico”.
Il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi ha invece ricordato i risultati del settore del vino: “Nel primo trimestre 2024 abbiamo avuto una crescita delle esportazioni del 12,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 202 con un controvalore pari a quasi 122 milioni di euro”.
Il moderatore Andrea Radic ha quindi passato la parola a tre co-fondatori della Fondazione Enoteca Italiana Siena: Massimo Caroti, Rosanna Zari e Mario Valgimigli.
“Gli scopi della fondazione – ha detto Caroti – prevedono tra l’altro progetti legati alla ricerca ed al mondo scientifico, alla conservazione dei vitigni autoctoni ed al loro modo di adattarsi al cambiamento climatico, avvicinarsi ai giovani con progetti legati al bere bene ed in modo responsabile, valorizzare, promuovere e tutelare prodotti sani derivanti da processi produttivi a basso impatto ambientale, a km 0, naturali e Bio”.
“L’Italia è una delle prime aree di biodiversità viticola che confermano la grande adattabilità di questa specie ai diversi ambienti contribuendo alla creazione di variegati paesaggi di cui alcuni patrimonio Unesco. La sfida di oggi per i ricercatori e i viticoltori è quella di studiare nuove cultivar e forme di allevamento per adattarsi ai cambiamenti climatici”, ha ricordato Zari.
L’intervento di Mario Valgimigli – vicepresidente della Fondazione, medico e produttore di vino – è stato invece incentrato su alcune delle future iniziative della Fondazione in linea con la missione divulgativa ed educativa di Enoteca Italiana Siena. Iniziative che prevedono “la ricostituzione di una commissione di selezione di vini Pregiati, ripresa della funzione storica dell’Enoteca d’Italia e così valorizzare le caratteristiche positive del vino italiano, spesso demonizzato per motivi di concorrenza commerciale e che nulla hanno a che fare con la salute”.
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