Un’offerta territoriale più ampia, la possibilità di avere infrastrutture che garantiscano un alto livello di competitiva e perfino la richiesta di fare maggiore ricerca per avere vini bianchi ‘cloni’ e non solo rossi, visto che è lì che il mercato si sta spostando.
Spunti che emergono al convegno “L impatto dell’enoturismo su imprese e territorio. La Toscana”, organizzato da Fondazione Enoteca Italiana con la collaborazione di Federalberghi e Provincia.
“Dopo il successo del G7 di Ortigia – spiega la presidente Elena D’Aquanno-, abbiamo pensato di rendere l’iniziativa itinerante: dopo Siena, ci sposteremo in altre regioni, come Toscana e Piemonte. L’enoturismo è un volano fondamentale che coinvolge territori, aziende e professionalità . E quindi proponiamo un approccio di ricerca attraverso l’Accademia della vite e del vino, per riportare la Toscana alle sue radici”.
Secondo la presidente di Federalberghi Siena Rossella Lezzi “un turista su tre chiede di visitare le cantine, autentiche opere d’arte firmate da architetti contemporanei. Le amministrazioni devono dunque garantire tutti i servizi necessari per valorizzare questo patrimonio”.
A Donatella Cinelli Colombini, presidente del Movimento turismo del vino, il compito di scattare un’instantanea sulla situazione. “C’è una tendenza globale verso i bianchi: il consumo è passato dal 47% al 59% – ha detto -. In Toscana, però, manca una ricerca seria sui cloni di bianco. La regione è ancora dominata dal rosso. Il turismo del vino rappresenta il 6-14% del fatturato delle cantine. Gli italiani, soprattutto coppie e in maggioranza donne, sono i principali visitatori. Queste esperienze ha concluso devono essere parte di un’offerta territoriale più ampia. Occorre creare circuiti integrati e organizzare eventi tematici, anche di grandi dimensioni”.
Altri dati sono stati letti dal presidente di Ismea Livio Proietti. “La Toscana ha il 10% della superficie nazionale dedicata alla viticoltura: 61mila ettari e 12mila aziende vitivinicole, con una produzione di 1,7 milioni di ettolitri – le sue parole-. Siena, con oltre ventimila ettari e 8150 aziende, è un simbolo”.
L’enoturismo “non deve essere una moda, ma una risorsa economica cruciale per le aree interne per contrastare lo spopolamento e l’abbandono delle campagne. Oltre 13 milioni di italiani visitano cantine, partecipano a degustazioni gourmet e attività come la vendemmia. Questo segmento è in forte crescita e rappresenta una grande opportunità di sviluppo”, prosegue.
MC