“FP CGIL e FPL UIL denunciano il grave comportamento dell’Amministrazione comunale di Siena che ha assunto la decisione di affidare a cooperative il servizio di custodia e mensa degli asili nido ignorando totalmente sia il personale interessato che le organizzazioni sindacali che lo rappresentano”. Inizia così la nota stampa inviata dalle organizzazioni che critica la scelta di appaltare i servizi esterni degli asili nido senesi.
“Tale gravissimo atteggiamento – continua la nota delle organizzazioni- peraltro non nuovo di questa Amministrazione, sembra sottendere alla volontà di sottrarsi al confronto con le parti sociali, evidentemente considerate di intralcio, sui temi dell’organizzazione del lavoro e della gestione dei servizi, anche quando questi incidono direttamente sui destini del personale. In questo caso, addirittura, si parla di 24 lavoratrici comunali a tempo determinato che non saranno riassunte dall’Ente”.
“Una tale politica non può che trovarci, assieme alla RSU e ai lavoratori, assolutamente e fermamente contrari e determinati a far valere il diritto all’informazione e al confronto preventivo con le rappresentanze sindacali sancito dal CCNL in qualsiasi sede e con qualsiasi mezzo”.
“Nel frattempo ribadiamo la nostra netta contrarietà a qualsiasi atto tendente a cedere a privati la gestione di servizi comunali di qualsiasi natura essi siano- prosegue il comunicato-. Riaffermiamo anzi con forza la necessità di riportare nell’ambito della gestione pubblica diretta quei servizi esternalizzati nel corso degli anni e rispetto ai quali la collettività ha pagato o in termini di maggiori costi o in termini di minore qualità”.
“Chiediamo con forza al Comune di Siena l’attivazione rapida di un tavolo di confronto in cui ci sia spiegato, con chiarezza e fino in fondo, quali siano le reali intenzioni dell’Amministrazione comunale sui servizi dell’Ente e sulla loro organizzazione – si conclude così la nota stampa-.Nell’attesa FP CGIL e FPL UIL non possono che confermare la prosecuzione dello stato di agitazione a suo tempo proclamato per il personale dei servizi scolastici; stato di agitazione a cui, anziché ricercare elementi per placarlo, sembra si vogliano aggiungere, da parte del Comune, sempre ulteriori e nuovi motivi per alimentarlo”.