“Serve una risposta forte e unitaria da parte di tutte le forze politiche e sociali che devono impegnarsi a condannare senza equivoci questi gesti e a tenere alti, senza se e senza ma, i valori della nostra Costituzione”. Così reagisce il consigliere del Pd in Regione Simone Bezzini di fronte all’inchiesta che riguarda presunti appartenenti ad ambienti dell’estremismo di destra nel Senese e che ha portato stamani ad una serie di perquisizioni in provincia di Siena. A quanto pare tra i piani del gruppo di indagati ci sarebbe stato anche quello, poi bloccato, di far esplodere la moschea di Colle Val d’Elsa .
“Ciò che sta emergendo da questa inchiesta – aggiunge Bezzini – è a dir poco inquietante e dimostra quanto, in questo momento, non solo possa essere a rischio la tenuta dei valori costituzionali, ma anche si possa passare facilmente dalle parole ai fatti in una escalation pericolosa di violenza inconcepibile in un territorio e in un Paese civile e democratico. Non dobbiamo sottovalutare per nulla queste azioni – prosegue Bezzini –. Siamo di fronte a vere e proprie situazioni organizzate le cui finalità possono essere estremamente pericolose”.
Valerio Fabiani, componente della segreteria regionale Pd Toscana e delle direzioni regionali e nazionali Pd, parla della rete neofascista con finalità eversive scoperta dalla Digos tra Firenze e Siena: “La situazione è ormai intollerabile. E’ l’ora di fare i conti una volta per tutte con un cancro mai estirpato, che oggi però si sente più forte e ambisce ad espandersi: i movimenti neofascisti che vogliono sovvertire l’ordine democratico. Lo scenario emerso tra Firenze e Siena, che parla di una ‘struttura pronta ad ogni evenienza’, che trafficava illegalmente armi e che progettava di fare esplodere edifici pubblici – nello specifico la moschea di Colle Val d’Elsa – rende la reazione democratica davvero irrimandabile. Non possiamo vivere in un Paese dove a un’ex deportata di 89 anni viene assegnata la scorta e dove delle persone potrebbero saltare in aria perché questa feccia non sa fare pace con la storia. La politica deve dare messaggi netti e univoci, le forze dell’ordine devono proseguire nella loro azione rigorosa e tutti noi dobbiamo tornare nelle piazze a difendere il nostro libero convivere e la democrazia, perché è sotto l’attacco di un manipolo di pericolosi sconfitti che provano ad alzare la testa, favoriti da un clima esasperato e dalla propaganda d’odio”.
Sulla vicenda interviene anche l’onorevole del Partito democratico Susanna Cenni: “Di fronte alle preoccupanti notizie che emergono dall’inchiesta relativa a presunti appartenenti all’estremismo della destra senese, voglio rivolgere un appello alle forze democratiche, ai sindaci, al mondo associativo, alle istituzioni tutte. Il mio invito è a denunciare con fermezza ogni atto potenzialmente violento e rinnovare ogni giorno l’impegno per i valori democratici. La democrazia si difende ogni giorno con presidi culturali e sociali, con la capacità di rinnovare valori e principi. Con leggi serie e forti, con l’insegnamento e la formazione, con la trasmissione della storia, con scuole libere e democratiche, con librerie, luoghi di ritrovo, con città vissute ovunque, nei centri e nelle periferie. Tutto questo dobbiamo farlo insieme per combattere i vecchi e i nuovi fascismi”.
“In attesa che le informazioni relative alle indagini siano più chiare e definite – prosegue Susanna Cenni – credo sia chiaro a tutti che stiamo giocando una partita che riguarda tutti e tutte. Mi riferisco alle comunità politiche, associative e ai cittadini democratici, istituzioni e persone comuni, che credono nella Costituzione e nella democrazia. Guai ad abbassare la guardia. I nuovi fascisti, quelli veri e quelli potenziali, si combattono giorno per giorno con l’esercizio quotidiano della democrazia e del sapere. Così si rendono più forti e coese le nostre comunità. Ed i pericoli, come si può vedere, non vengono da un volto diverso dal nostro, ma da ‘cervelli’ e da ‘anime’ diversi dai nostri. Io penso che chi semina odio possa essere sconfitto. Possono essere sconfitti muri, fili spinati, busti del ventennio, e collezionisti di armi e di esplosivo. Dipende anche da ognuno di noi. Dobbiamo costruire le resistenze per questo tempo cupo, sono certa che possiamo essere una moltitudine infinita a farlo. Prosciughiamo i giacimenti dell’odio con la forza delle relazioni, delle comunità aperte, della capacità di costruire un tempo nuovo. Un grazie sentito – conclude Cenni – va alle forze dell’ordine e a coloro che hanno svolto le indagini con intelligenza e competenza. Tutto questo ci conferma che abbiamo istituzioni salde di cui poterci fidare”.
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