In cinquecento per chiedere la pace in Ucraina e nelle altre polveriere del mondo e la de-escalation militare, visto che siamo tutti sull’orlo dell’apocalisse nucleare.
Si è svolta stamani la “Fermate la guerra, negoziato subito!” , manifestazione di Europe for peace che ha portato in corteo a Siena associazioni (tra cui Non una di meno, Arci, Anpi, Fridays fo future, ndr) , sindacati, politici e cittadini comuni: tutti uniti nel chiedere l’immediato cessate il fuoco per arrivare ad una conferenza internazionale di pace.
In testa al corteo, che si è mosso da piazza Matteotti per arrivare in piazza del Mercato, c’era una bandiera dell’Unione donne d’Italia degli anni quaranta con scritto “Pace”. Nella coda della manifestazione si trovava invece uno striscione arcobaleno lungo 50 metri già usato venti anni fa per chiedere la fine del conflitto in Iraq.
“Bisogna trovare una giusta mediazione tra il conflitto e le ragioni di chi ha subito l’invasione”, sono le parole del segretario della Cgil provinciale Fabio Seggiani che ha chiesto “che le diplomazie internazionali scendano in campo per aprire un tavolo negoziale”. La guerra, ha aggiunto, “non è solo morte e distruzione, ma è anche quello che sta subendo il nostro Paese ovvero crisi economica ed energetica ed inflazione. Situazioni figlie di un conflitto che sta creando disastri come la povertà”, ha concluso.
L’appuntamento senese rientra nelle iniziative diffuse in tutta Italia organizzate per questo weekend, a otto mesi di distanza dallo scoppio del conflitto e alla vigilia della settimana Onu per il disarmo.
“Questa manifestazione – dice Silvia Folchi, presidente provinciale dell’Anpi – arriva se pure tardivamente in tutte le città d’Italia, per dire basta all’invio delle armi e per chiedere un tavolo di trattative a tutti i governi, compreso quello italiano e all’Europa di non essere subalterna al ‘fine guerra mai’ che ci chiedono Stati Uniti e Nato”.