
L’European vaccine hub è per Siena “una grande opportunità”, afferma il coordinatore del progetto Rino Rappuoli. “Grazie alla lunga tradizione che la nostra città ha nel campo dei vaccini, degli anticorpi monoclonali e delle biotecnologie, siamo riusciti – attraverso il Biotecnopolo – a intercettare un progetto europeo strategico per la prevenzione delle pandemie. È un iniziativa che coinvolge quattro grandi realtà: noi, con il Biotecnopolo a Siena; l’Institut Pasteur, culla storica della vaccinologia; i partner belgi, tra i migliori in Europa per la sperimentazione clinica; e i tedeschi, forti nella produzione manifatturiera”, prosegue. “A questo – dice ancora- si aggiunge una rete di affiliati e sostenitori in tutta Europa. È, quindi, un progetto di portata continentale che arriva in un momento cruciale, in cui anche gli Stati Uniti si stanno gradualmente disimpegnando dal settore. L’Europa vuole affermare la propria voce, e il nostro obiettivo è creare una rete tra le eccellenze del continente, per renderci più pronti e coesi di fronte alle sfide future”. Come vede lo stato del settore a Siena, anche alla luce di quanto accaduto negli scorsi mesi con GSK ? “Non conosco nel dettaglio quanto è accaduto recentemente – la risposta di Rappuoli-, quindi non mi esprimo sul caso specifico. Tuttavia restiamo un punto di riferimento per la biotecnologia in Italia e in Europa. È un territorio attrattivo, dove ci sono competenze, infrastrutture e una rete di ricerca che continua a stimolare nuovi investimenti”.
MC