Non arriva da Elly Schlein il taglio ‘locale’ alla mattinata del segretario del Pd in piazza Indipendenza. Le parole più dure verso l’amministrazione di Nicoletta Fabio sono invece del commissario dem senese Marco Sarracino.
“La città è già stufa dell’esperienza con la destra comunale. Parlo con tante persone che non ne possono più di una giunta che è contro il Pnrr, il Biotecnopolo. Questo è qualcosa di allucinante: sono contro la scienza”. Ed ancora: “Non seguono una sola vertenza di lavoro e sono completamente fuori dalla realtà. Ecco perché siamo qui stamani: ci prepariamo ad essere alternativa e a ricostruire un rapporto con la città”.
Schlein, ma era logico visto l’avvicinarsi del voto europeo, si è invece concentrata a proseguire il suo duello a distanza con il premier Giorgia Meloni, con il Pnrr a fare da fronte dello scontro. “Meloni – ha detto Schlein parlando con i giornalisti – continua a confermarsi come regina dell’austerità. E sono molto gravi i tagli che il governo sta facendo ai comuni: 250 milioni. Considero enormemente sbagliata la scelta di tagliare maggiormente a quei territori che stanno più spendendo risorse del Piano”, ha continuato.
“Con il Pnrr – ha spiegato- si possono costruire i muri degli asilo nido. ma con i tagli non ci saranno le risorse per gli educatori e per le educatrici”. E prosegue: “Siamo estremamente preoccupati e ci stringiamo ai sindaci che stanno denunciando questo”.
Un altro cavallo di battaglia è quello della sanità pubblica: “La difenderemo con le unghie e con i denti. L’esecutivo sta togliendo le risorse senza nemmeno il coraggio di ammetterlo. Stanno raccontando la balla fotonica del più grande investimento sulla salute ma sono i loro stessi numeri a smentirli”.
Quindi l’attacco finale: “Meloni in Spagna, tra i nostalgici della dittatura franchista e tra i sostenitori di Trump, ha attaccato la sinistra. Ha detto che cancelliamo l’identità. Le ricordo che lei, in un anno e mezzo di governo, sta cancellando le libertà delle persone” perché “se hai un salario da fame per lavorare non sei libero in questo nostro Paese. E se devo essere onesta dico che noi andiamo orgogliosi della nostra identità, che è antifascista come la nostra Costituzione”, ha concluso Schelin.
Marco Crimi
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