Non è stata un’operazione di maxi sequestro come le ultime registrate, nel Senese, e in molti territori italiani, ma è l’ennesimo esempio di “Falsi d’autore”: i 50 litri di olio sequestrati dalla forestale tra le province di Siena ed Arezzo esponevano indicazioni evocative del “Terre di Siena DOP” senza però riportare fascette o altre indicazioni obbligatorie, relative alla prestigiosa denominazione made in Siena. “Non sarà l’ultimo caso purtroppo – commenta Fausto Ligas, presidente Coldiretti Siena – il nostro agroalimentare è l’unico settore in controtendenza. Olio e vino sono i due dei prodotti d’eccellenza toscana nell’immaginario mondiale per questo la nostra associazione da tempo si è attivata con blitz a sorpresa tra gli scaffali e un lungo braccio di ferro con le istituzioni che ha portato all’approvazione della nuova legge sull’etichettatura (Legge “salva olio” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio 2013). Questo nuovo episodio dimostra – continua Ligas – che dobbiamo tenere alta l’asticella dell’attenzione e incrementare i controlli per porre fine a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni al consumatore”. I controlli hanno anche l’obiettivo di svelare il “mistero” delle tante anomalie di un mercato in cui alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia ma hanno etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza. “Salvaguardare, tutelare e controllare l’olio è fondamentale per il settore, per i produttori del Senese e per tutta l’economia del territorio, basti pensare che – spiega Francesco Sossi, direttore Coldiretti Siena – nel primo trimestre del 2013 le esportazioni dell’olio sono aumentate del +10,5% (8,2% nello stesso periodo del 2012). Un dato in controtendenza, ma potremmo dire anche impressionante, rispetto all’andamento economico generale che dimostra, ancora una volta, quanto l’agricoltura sia un settore strategico per l’economia locale e italiana”.