“Il talento senza impegno è inutile sprecarlo”: lascia queste parole sul libro dell’ateneo senese Lucia Aleotti, azionista e consigliere di amministrazione di Menarini, una delle più importanti multinazionali del farmaco.
È lei che, insieme alla scrittrice Stefania Auci – autrice de I Leoni di Sicilia – , ha tenuto la prima lezione di “Business family: tra passato e futuro”, primo di una serie di eventi promosso dall’Università di Siena e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con Santa Chiara Lab e La Nazione.
Il fil rouge dell’incontro, che si è tenuto in rettorato, è la storia di due famiglie: i Menarini appunto e i Florio, protagonisti de I Leoni di Sicilia. Tra loro ci sono cento anni di distanza ma è il continuum della storia imprenditoriale che le lega oltre che l’impegno nella chimica.
Lucia Aleotti, prima della sua lectio, si è fermata a parlare con i giornalisti. E all’inizio ha ricordato l’impegno della sua azienda nella lotta all’antibiotico resistenza. Poi ha lanciato un appello alle imprese del territorio: “Guardate al di là di Siena – ha detto – . La competizione” nel farmaceutico “è globale”. E su un possibile coinvolgimento di Menarini sul territorio “non siamo senesi ma toscani. Non saranno ottanta chilometri a definire una nostra area geografica”.
KV
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