“L’Inail ha diffuso le linee guida per la riapertura della ristorazione. Ma sono regole inapplicabili, che riducono la capienza media dei locali ad un terzo di quella potenziale. Di fatto è un invito a stare chiusi”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente provinciale di Confesercenti Siena, commenta le prime indicazioni emerse . “La dimensione media di un ristorante, in Italia, è di 80 metri quadrati. Secondo le linee guida, questo comporta una capienza sufficiente per appena 20 persone – evidenzia Nannizzi – sono chiaramente condizioni antieconomiche che impediscono di spingere per la riapertura, a meno di non raddoppiare i prezzi attuali. Non solo, pur mancando le condizioni per riaprire, non si può licenziare. Una situazione insostenibile”.
Inail e Iss hanno pubblicato due documenti tecnici, uno sulla balneazione, l’altro sulla ristorazione. Nel primo caso si tratta di un’analisi di rischio e presenta le misure di contenimento del contagio nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia. L’altro è un’ipotesi di rimodulazione delle misure nel settore della ristorazione. Lo spazio per ogni cliente nei ristoranti deve più che triplicare passando da 1,2 metri a quattro mentre dovrà essere eliminato il servizio a buffet. Nel documento di Inail e Iss sulla ristorazione si sottolinea anche l’importanza dell’introduzione della prenotazione obbligatoria.
” Il layout dei locali di ristorazione – si legge – andrebbe rivisto garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie. Va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie. La turnazione nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbligatoria può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti di persone in attesa fuori dal locale”. Vanno eliminati – si legge ancora – modalità di servizio a buffet o similari.
“ Le linee Inail lasciano anche molti punti in sospeso – aggiunge Nannizzi – come si calcola la distanza minima per le persone sedute allo stesso tavolo? Le regole di distanziamento valgono anche per l’esterno del locale? Chi certifica o comunque dà un’indicazione su quali dispositivi di schermatura è possibile installare? Se questi nodi non verranno sciolti e le regole non cambieranno molte imprese del settore, anche a Siena e provincia, dovranno scegliere di restare chiuse, piuttosto che lavorare in perdita. Chiediamo al governo di predisporre nuovi e sostanzio aiuti economici a fondo perduto per gli operatori che non riapriranno, non basteranno certo i 600 / 800 euro a salvare la ristorazione senese ed italiana”.