“Le contrade hanno avuto un atteggiamento responsabile, hanno valutato e capito da sole che non si potevano correre le carriere. Questa mi sembra un’ulteriore prova di maturità”. Parole del questore di Siena Constantino Capuano che stamattina, intervistato da Siena News, ha fatto il punto della situazione sulla fase due in città. Negli ultimi giorni, lo ricordiamo, la polizia è stata impegnata sul fronte della movida per fare rispettare le misure di distanziamento sociale e cercando di contrastare i possibili assembramenti.
La situazione non è stata critica rispetto ad altre realtà italiane ma Capuano ha voluto comunque consigliato ai più giovani di “ispirare la loro condotta al comportamento che tenuto dalle contrade- dice-, dovrebbero adeguarsi a questa che è la massima espressione della senesità”.Ma i ragazzi “sono stati comunque i più attenti durante il lockdown”, afferma Capuano che comunque aggiunge che “si è ritornati alla vita pre-fase uno ed è quindi tornata anche la movida”. Certi comportamenti “sono anche fisiologici- continua-. Non me la sento di colpevolizzare i più giovani”.
Spazio poi ad una riflessione su quello che accadrà nelle prossime settimane, il questore ha chiarito che è impossibile per il momento fare programmi a lungo termine. “Questo fino a poco fa ci sembrava un fenomeno esterno che non potesse arrivare in Italia, ma in due mesi è cambiato tutto”, evidenzia Capuano che si augura comunque ” che, piano piano, si fermi il contagio ” e che si possa, prima o poi, ” godere nuovamente delle proprie libertà, con maggiore consapevolezza”.
Ritornando a parlare della fase due il Questore ha ribadito che adesso ” i cittadini dovranno essere corretti verso la collettività”, perchè ” è ancora alto il rischio di tornare alle misure restrittive e ad un nuovo incremento della curva dei contagi”. Fin’ora, grazie al comportamento dei suoi cittadini, Siena non è stata aggredita particolarmente dal virus, un fattore, che per Capuano “ha tutelato l’immagine della città nel mondo dell’economia e del turismo” ma, laddove il sars-cov2 colpisse il territorio con più forza, ” anche la nostra economia sarebbe colpita- conlude-. Serve responsabilità nei confronti della società, tornare indietro sarebbe disastroso”.
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