Covid-19, verso la fase due: le proposte della politica senese

La politica senese ha cominciato a muoversi per quella che sarà la fase due dopo le restrizioni legate al diffondersi del covid-19. Dopo il lockdown che ha chiuso quasi tutte le attività produttive per un mese e mezzo adesso in molti stanno facendo le loro proposte, indicando quali, secondo loro, saranno le linee guida per ripartire una volta presa la strade del ritorno alla normalità. Dalla maggioranza in consiglio comunale si muove Forza Italia che con una dichiarazione congiunta dei due parlamentari Mugnai e Ripani e dei rappresentanti locali Lorè e Raponi che lancia “l’allarme allarme economico per il commercio, i pubblici esercizi, le attività turistiche e di servizi alla persona. Il comparto dei negozi di prodotti non essenziali è chiuso dallo scorso 11 marzo e questo “mondo” sta subendo perdite pesantissime, sopra l’80%” , e chiede all’esecutivo Conte ” un intervento vero, con aiuti concreti ed in maniera immediata senza intrighi burocratici facendo chiarezza – si legge-, sulle modalità con cui ottenere i 600 euro, sulle istruzioni utili per attivare immediatamente la Cassa integrazione per i dipendenti ed infine garantendo uno stop al pagamento delle tasse più lungo possibile“.

L’epidemia di coronavirus rimette tutto in discussione,  a partire dal modello economico senese, va preso atto di quello che non ha funzionato e darsi nuovi obiettivi. Questa l’opinione dell’associazione In Campo, espressione di parte dell’opposizione locale. Per il gruppo bene il fondo di garanzia per le imprese proposto dal sindaco De Mossi “ma contestualmente riteniamo doveroso porre il problema di quale sviluppo vogliamo dare alla città – commentano i membri dell’associazione-. Su questo tema In Campo vuole esprimersi proponendo di intraprendere con decisione la strada dell’innovazione tecnologica a fianco delle università senesi, che costituiscono una grande risorsa, e delle aziende che già in questo momento fanno ricerca e sviluppano importanti progetti”. Per In Campo il lockdown serve per rivedere alcune strategie anche nell’offerta culturale della città ” potrebbe essere la fonte di grandi opportunità di lavoro, se non considerato soltanto come un mero strumento attrattivo per il turismo -attaccano-.Basta vedere cosa stanno facendo i musei e le istituzioni culturali di tutto il mondo, chiusi per l’epidemia, e possiamo capire quanto lavoro potrebbe esserci per i nostri giovani”.

Diversa l’analisi fatta dal gruppo consiliare del Pd i cui membri si chiedono come faranno “i genitori e le famiglie è come seguire i ragazzi con la ripresa dei lavori e le scuole chiuse, ma con la didattica ancora attiva” , e ancora ” con le attività estive che probabilmente rimarranno sospese ed una mobilità limitata, soprattutto, se perdura l’isolamento sociale per gli over 65, pilastro del welfare anche nella nostra città”. Per i dem adesso serve un progetto con risorse e figure professionali che diano garanzia alle famiglie, nelle proprie case. “Il Comune può farsi promotore e garante di questo progetto costruendo, con l’apporto professionale delle strutture educative comunali e con il terzo settore, operatori ed organizzazioni in grado di assicurare un servizio efficiente e qualificato. Un servizio che i genitori possano attivare rapidamente e con tariffazioni scaglionate secondo l’ISEE, con una fascia base per chi già accede ai sussidi minimi di reddito e bonus Coronavirus-spiegano-.Non sarebbe insensato poter reindirizzare le risorse regionali previste per agevolare l’utenza nell’accesso ai servizi per l’infanzia in gestione diretta dei Comuni, attualmente chiusi, e consentire al Comune di organizzare una rete di servizi domiciliari per le famiglie fragili “.